SILVIA BIZIO , la Repubblica 30/12/2010, 30 dicembre 2010
LA NUOVA BIMBA PRODIGIO IN GARA CON LA SORELLA DAKOTA
L´attrice/bambina prodigio, Dakota Fanning (Il mio nome è Sam, La guerra dei mondi), non fa in tempo a godersi i suoi propri meritatissimi record che viene scavalcata, se non addirittura soppiantata, dalla sorellina minore, Elle, che a 12 anni viene già sbandierata come il nuovo fenomeno del cinema dei bambini. È appena uscito nei cinema americani Somewhere di Sofia Coppola (il film Leone d´oro a Venezia), in cui Elle interpreta la figlia che giunge inaspettata a sconvolgere la vita del padre, ed è ancora in sala con il natalizio The Nutcracker in 3D. Elle ha debuttato nel cinema quando ancora non aveva due anni, nella versione ancora più piccola della sorella Dakota in Il mio nome è Sam, con Sean Penn. Negli anni seguenti ha poi lavorato nelle serie tv Taken, Law & Order e Criminal Minds, nel thriller The door in the floor con Kim Basinger (Elle aveva 4 anni), quindi in Babel di Alejandro Gonzales Inarritu e Lo strano caso di Benjamin Button accanto a Brad Pitt.
Il celebre padre di Sofia Coppola, Francis Ford, è rimasto talmente colpito dalla bravura della piccola Fanning che non ha esitato a scritturarla per il suo nuovo film, la storia di fantasmi Twixt now and sunrise, mentre un altro pezzo da novanta di Hollywood, J.J.Abrams (Lost, Mission Impossible 3), l´ha scelta come coprotagonista del suo nuovo thriller fantascientifico, Super 8, le cui riprese stanno finendo in questi giorni. Tutti la vogliono, insomma. Si sono quasi dimenticati di Dakota: a 16 anni forse già troppo «vecchia»? Perfino il non plus ultra delle bambine-prodigio di Hollywood, Jodie Foster (13 anni al tempo di Taxi Driver), ha detto di Elle, dopo averla vista due anni fa in Phoebe in Wonderland: «La sua interpretazione mi ha sconvolta. La maniera in cui esprime il tormento della povera Phoebe, e la frustrazione di non saper come controllare le sue manie, è straordinaria per una bambina di così pochi anni. La sua spontaneità è fuori dal comune. Elle è un genio della recitazione. Anche perché non sa di esserlo».
Elle aveva solo 11 anni durante le riprese di Somewhere, ma si è calata perfettamente nel ruolo di una sveglissima tredicenne alle prese con un padre che in pratica non ha mai visto. Le sono caduti gli ultimi due denti da latte appena prima di volare a Venezia. Le sue foto in passerella mostrano chiaramente i vuoti nella dentatura pre-adolescenziale. «Ho parlato con Sofia (Coppola, ndr) pochi giorni fa», racconta adesso Elle, incontrata a Los Angeles, dove vive con la famiglia (padre, madre e sorella), «Mi ha detto: "Accidenti come sei cresciuta nel giro di un anno!", e in effetti sono più alta di sette centimetri rispetto al film. Allora portavo la 36 di scarpa, oggi sono una 39», racconta con un pizzico di soddisfazione, guardandosi le scarpe da tennis. Il senso dell´umorismo non le manca, e affronta la stampa da professionista navigata (mamma Joy è comunque sempre al suo fianco). S´infervora quando parla della sua passione per la danza classica, che pratica con grande disciplina fin da quando aveva sei anni.
Di lei la Coppola racconta: «Ogni giorno sul set mi sorprendeva con certe uscite. Le davi un consiglio o un´indicazione per la scena e lei rispondeva con un sorrisetto come a dire: "Ho capito perfettamente, è inutile che ti dilunghi in tante spiegazioni...". E il risultato confermava che era del tutto inutile aggiungere altro. Elle sa d´istinto cosa fare e come».
Se ora è attrice a tempo (quasi) pieno, Elle dà tutto il merito alla sorella Dakota, che dice di adorare (e perché non crederle?). «I nostri genitori non hanno niente a che fare con lo show-business. Quando eravamo piccole papà insegnava baseball ai bambini, e adesso vende impianti elettrici; mamma era una discreta giocatrice di tennis: pensavano di farci diventare le sorelle Williams, bianche» ride. «Ma Dakota non faceva altro che organizzare piccole recite in casa. Mamma ci iscrisse a un teatrino locale, eravamo in Georgia allora: il maestro poco dopo le disse: "Signora, con queste due figlie dovreste trasferirvi subito a Los Angeles». E così fecero i Fanning. Con il risultato che Dakota cominciò subito a lavorare negli spot e in tv, fino alla «svolta» del film con Sean Penn, con cui fece urlare al miracolo. Elle seguì a ruota.
Se le si chiede perché ama tanto la recitazione, risponde senza tanti convenevoli, come una qualunque 12enne - ma non diversamente da tanti colleghi adulti - : «Mi piace entrare in mondi differenti e sentirmi una persona diversa da quella che sono nella vita. La recitazione mi permette di fare cose che non potrei mai fare nella realtà. Come attrice posso fare di tutto. Recitare è come mascherarsi per Halloween, solo che al posto delle caramelle ti danno i soldi».
Chi conosce bene le sorelle Fanning afferma che la solidità dei genitori, Steve e Joy, e il loro essere completamente al di fuori dell´ambiente dello spettacolo, è il fattore determinante alla stabile scalata al successo delle ragazze. Dice Sofia Coppola: «All´inizio studiavano a casa con maestri privati, poi i genitori hanno cambiato idea e le hanno iscritte in una scuola, abbastanza flessibile da concedere generose assenze per girare i film». Ora Elle frequenta la seconda media. Con la sorella condivide tutto, «bagno e faccende domestiche compresi». Adorano Beyoncè («Non vedo l´ora di conoscerla») e Twilight («I vampiri mi fanno impazzire!»). Unica trasgressione, la tv che guardano di nascosto dai genitori. Un attore con cui Elle vorrebbe recitare? «Johnny Depp... ho una cotta per lui». E arrossisce.