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 2010  dicembre 30 Giovedì calendario

BATTISTI, L´ULTIMA SCELTA DI LULA PRONTO L´ASILO PER L´EX TERRORISTA

Cesare Battisti libero in Brasile tra poche ore: sembra questo, secondo fonti vicine al presidente Lula citate da Globonews e da La Folha, i due media più importanti del paese latino-americano, il prossimo destino dell´ex terrorista dei "Proletari armati per il comunismo" detenuto nel carcere di Papuda a Brasilia dal marzo del 2007. Alla fine del suo mandato - dal primo gennaio si insedierà alla presidenza Dilma Rousseff - Lula avrebbe deciso di avallare la scelta del suo ex ministro della Giustizia, Tarso Genro, confermando la concessione dell´asilo politico e smentendo la sentenza del Tribunale Supremo Federale che, alla fine del 2009, si era pronunciato per l´estradizione in Italia. Il condizionale è d´obbligo perché il presidente brasiliano uscente si trova in viaggio nel nord-est del paese - dove ieri ha inaugurato una raffineria e l´altro ieri, insieme a Sergio Marchionne, una nuova fabbrica della Fiat - , e non ha ancora lasciato trapelare nulla di certo. Ieri, rispondendo ad una domanda, ha detto: «No, per l´amor di Dio io penserò a quello soltanto domani (oggi, ndr). Ora sono nel Cearà, vado a Bahia e sarò di nuovo a casa mia a Brasilia soltanto alle nove di stasera (ieri, ndr). Quando prenderò una decisione, voi lo saprete. Io posso pronunciarmi solo sugli atti del processo».
Suspense a parte sono settimane che i giornali brasiliani scommettono sulla conferma dell´asilo che, in un primo momento, era stata prevista per i giorni a cavallo tra il compleanno di Battisti - 18 dicembre - e il Natale. Lula ha già incontrato almeno due volte Luiz Inacio Lucena, l´avvocato dello Stato incaricato di fornire al presidente un parere definitivo sull´affaire che da tempo complica le buone relazioni fra Roma e Brasilia. E questo parere sarebbe a favore dell´ex terrorista come quello dell´ex ministro Genro che, nel frattempo, è uscito dall´esecutivo ed è stato eletto governatore nello Stato del Rio Grande do Sul, a Porto Alegre. La motivazione citata dai giornali si riferisce alla necessità di «proteggere l´incolumità fisica» dell´ex terrorista visto che «il governo brasiliano teme l´esistenza di rischi per la sua vita se tornasse in Italia». Una scelta «umanitaria» dunque e non politica come nella tradizione di un paese che concesse asilo all´ex dittatore paraguayano Stroessner come al militante di Potere Operaio, condannato per la strage di Primavalle a Roma, Achille Lollo.
L´annuncio della probabile scelta di Lula ha subito sollevato molte proteste in Italia. Il presidente dei senatori Pdl Gasparri ha dichiarato di considerare «intollerabile» la decisione di non estradare Battisti che, a suo giudizio, «porrebbe il Brasile ai margini della comunità internazionale», mentre il ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni, ha annunciato che scenderà in piazza per protestare. Dall´opposizione invece l´Udc fa notare che «in tante occasioni il nostro governo è stato in contatto con il presidente brasiliano vantandosi di avere ottimi rapporti bilaterali: evidentemente però in tutti questi incontri ci si è dimenticati di affrontare l´argomento Battisti», e l´Italia dei Valori chiede ai deputati di non ratificare il trattato di cooperazione militare firmato da Berlusconi in Brasile l´estate scorsa.
Se oggi Lula si pronuncerà come annunciato contro l´estradizione l´Italia potrà ricorrere presso il Tribunale Supremo ma è molto improbabile che questo fermerà la sua scarcerazione. Sulla base della sentenza del Tribunale Supremo e del Trattato di estradizione in vigore, Lula avrebbe potuto rifiutare l´estradizione solo nel caso in cui l´Italia non avesse accettato la commutazione dell´ergastolo, che non esiste nell´ordinamento brasiliano, o se ci fosse un altro procedimento contro di lui in Brasile. Il riferimento all´incolumità fisica è una forzatura che potrebbe essere cancellata da una nuova sentenza del Tribunale Supremo. Ma nel frattempo Cesare Battisti potrebbe essere fuggito anche dal Brasile.