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 2010  dicembre 29 Mercoledì calendario

BACIO - Chi bacia a capodanno, dice la tradizione, bacia tutto l´anno. Ma attenzione a chi si bacia: c´è il rischio di trovarsi al fianco di quel partner festaiolo per il resto della vita

BACIO - Chi bacia a capodanno, dice la tradizione, bacia tutto l´anno. Ma attenzione a chi si bacia: c´è il rischio di trovarsi al fianco di quel partner festaiolo per il resto della vita. Nessuna magia romantica: scienza piuttosto. O meglio: neuroscienza. Una nuova branca chiamata filematologia che si è incaricata di studiare quell´inebriante cocktail di chimica, biologia e neurologia che ci ostiniamo a chiamare bacio. Altro che "apostrofo rosa fra le parole t´amo". È un libro firmato da Sheril Kirshenbaum, giovane ricercatrice dell´università del Texas, a svelarne i segreti. Un volume intitolato "The Science of Kissing", in uscita il 5 gennaio che - anticipa il Washington Post - prova a rispondere al famoso quesito di Cyrano de Bergerac: «Cos´è un bacio?». Con grande scorno del drammaturgo francese, dietro l´irrefrenabile voglia di baciarsi ci sarebbero cause meramente evoluzionistiche. Parola di Helen Fisher della Rutgers University, instancabile organizzatrice di convegni ed esperimenti a tema, considerata la massima esperta di filematologia. Secondo la studiosa, unire le labbra e intrecciare le lingue permette di scegliere il partner più adatto alla riproduzione. Una cartina di tornasole potentissima, insomma, che usa i cinque sensi per raccogliere le informazioni che servono al cervello per determinare se il partner è giusto. Un bacio appassionato, si sa, scatena un cataclisma. I vasi sanguigni si dilatano. Il cervello riceve più ossigeno. Il respiro si fa irregolare. E ancora le guance arrossiscono, il battito del cuore aumenta e le pupille si dilatano: al punto da costringere molti a chiudere gli occhi. Emozione? Macché. È proprio quando pensiamo di essere al culmine dell´abbandono che le papille della lingua sono più impegnate: a raccogliere forsennatamente informazioni, analizzando il "sapore" del partner. Claus Wedekind, il biologo svizzero che qualche anno fa fece annusare ad alcune donne le maglie usate, per giorni, da uomini ponendo l´odore come fattore determinante dell´attrazione sessuale, sostiene oggi che il "gusto dell´altro" la dice lunga su stato di salute e fertilità. E addirittura scatena un processo intuitivo che spinge verso partner dal patrimonio genetico differente: prediligendo chi ha sapore e odore diversi da quelli dei nostri familiari, in funzione di una potenziale riproduzione geneticamente più ricca e sana. Le informazioni chimiche così raccolte vanno a stuzzicare miliardi di neuroni che accendono - chimicamente s´intende - quelle aree della corteccia cerebrale responsabili dei legami sociali. E altrettanto chimicamente il cervello risponde: suggerendo il passo successivo. Un buon bacio funziona insomma come una droga: stimola dopamine e ossitocine spingendoci ad agire al di là della nostra volontà. Scatenando - o rinsaldando - il legame amoroso. Un pessimo bacio, invece, crea caos chimico: svegliando quell´ormone dello stress chiamato cortisolo che istiga l´allontanamento. Lo dimostra uno studio dello psicologo evoluzionista Gordon Gallup dell´università di Albany: il 59 per cento degli uomini e il 66 per cento delle donne interrompono una relazione nascente per uno sbaciucchiamento andato male. Ecco perché non è per niente un modo di dire quell´altro detto: che il primo bacio non si scorda mai. Un esperimento dello psicologo John Bohannon della Butler University ha appurato che è fra le memorie più vivide del nostro passato. Ricordiamo il 90 per cento di quel momento: dov´eravamo, chi ha fatto la prima mossa, che musica trasmetteva la radio. Chemistry, look what you´ve done to me: chimica, guarda cosa mi hai fatto, cantava Donna Summer. Quindi attenzione: se a mezzanotte vi accorgete di non essere poi così attratti dalla persona che vi sta accanto, non stateci tanto a pensare: una bella stretta di mano, e via.