GABRIELE ISMAN , la Repubblica 28/12/2010, 28 dicembre 2010
ROMA "STANGA" I TURISTI ARRIVA ANCHE LA TASSA SUI MUSEI COMUNALI - ROMA
Dal 2 gennaio nella Capitale si inaugurano i prezzi differenziati nei musei per romani e non. È la tassa di soggiorno, o «contributo» come lo chiama il vicesindaco Mauro Cutrufo, che non colpirà soltanto gli alberghi, ma anche i musei. Le tariffe erano state riviste a luglio per i residenti nella Capitale: a loro visitare l´Ara Pacis continuerà a costare 6 euro e 50 centesimi, mentre chi non potrà dimostrare con un documento di risiedere a Roma ne pagherà 7,50. Il Macro di via Reggio Emilia e di Testaccio? Dieci euro per i romani, 11 per tutti gli altri. I Musei capitolini e per i Mercati di Traiano? In entrambi i casi, 7,50 e 8,50. E così altri 18 musei civici, gestiti attraverso l´azienda Zétema: la novità scatterà domenica 2 gennaio, primo giorno utile dopo la chiusura di Capodanno, e le tariffe non includono i biglietti delle mostre negli stessi siti museali. «Sono assolutamente d´accordo con l´idea che il bene culturale produca reddito - dice il sovrintendente comunale Umberto Broccoli - . È una sorta di grande rivoluzione liberale dove il bene non è più qualcosa da contemplare com´era nell´Ottocento, ma deve dare utile».
Per il sindaco Alemanno la tassa di soggiorno non disincentiverà il turismo nella Capitale: «È un aumento impercettibile» dice. Per il Campidoglio vale 82 milioni di euro di nuove entrate, già inserite nel bilancio previsionale 2011. Il Comune ha scelto di non gravare tutto il peso del contributo sulle strutture ricettive - 3 euro a notte per un massimo di dieci notti negli hotel a 4 e a 5 stelle, 2 per tutte le altre strutture ricettive - ma di spalmarlo su musei, bus a due piani, battelli sul Tevere e spiagge di Ostia. L´euro aggiuntivo per i musei di Roma, con la doppia tariffazione, è una novità assoluta: non esiste a Parigi e Berlino, senza dimenticare che a Londra si entra gratis nei siti museali. E se nel 2009 i visitatori nei musei e siti archeologici italiani sono stati 32,3 milioni, di cui solo 14,6 paganti: la Uil aveva ipotizzato pochi mesi fa che un contributo di un euro per i 17,7 milioni di visitatori a titolo gratuito (minori, over 65, militari, giornalisti e altre categorie) avrebbe permesso l´assunzione di 2.500 persone per tre mesi o, in alternativa, 1.850 a quattro mesi, 1.230 a sei mesi, 600 a un anno.
«A Venezia - dice il vicesindaco Cutrufo - i non residenti pagano 5 euro in più per il traghetto. A Roma il turismo incassa 7 miliardi e nulla resta al Campidoglio, e se c´era un momento per introdurla, era questo». Il riferimento è ai dati sul turismo 2010 presentati ieri in Campidoglio: 10 milioni 481 mila arrivi e 26 milioni 473 mila presenze e il 2010 supera il 2007, che era stato l´anno dei record.
Il premier Silvio Berlusconi in passato aveva bocciato la tassa di soggiorno a Roma: «È stata fatta all´ultimo minuto alle mie spalle e alle spalle del ministro del Turismo», aveva detto riferendosi al decreto legge sulla manovra finanziaria 2011. Assolutamente negativo il giudizio degli albergatori romani: «Siamo contrari - dice il loro presidente Giuseppe Roscioli - ma non inciderà. Abbiamo anche ottenuto che il 5 per cento degli incassi sia destinato ad attività promozionali. In effetti ci hanno ascoltato su tutto, salvo sull´introduzione della tassa».