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 2010  dicembre 29 Mercoledì calendario

PAGAMENTI SENZA CONTATTO

L’idea è quella di eliminare definitivamente monetine e banconote aprendo all’utilizzo dei sistemi di pagamento elettronico anche per le piccole spese quotidiane. Dal cappuccio e brioches mattutino nel bar sotto casa al quotidiano preferito in edicola fino al biglietto del parcheggio o al nuovo best seller appena uscito in libreria.

E il tutto con una carta sicura, senza spese aggiuntive e che, in un futuro neanche troppo lontano, non occorrerà nemmeno strisciare, ma semplicemente avvicinare alla cassa senza firmare lo scontrino e presentare un documento d’identità, oppure estraendo il proprio smartphone o, ancora, attraverso il semplice invio di un sms dal proprio cellulare.

Sono ormai 7,2 milioni le carte ricaricabili emesse da Poste Italiane sul territorio italiano, un numero in costante crescita, e a cui si aggiungono le più tradizionali carte di debito emesse in partnership con i principali operatori finanziari mondiali. Un successo che ha chiari motivi. «Sono semplici da utilizzare, a differenza delle normali carte di credito non richiedono di essere appoggiate ad alcun conto corrente, sono ricaricabili in oltre 40mila punti fra sportelli postali automatici, ricevitorie Sisal e tabaccherie e, soprattutto, sono estremamente sicure, dato che si possono ricaricare con plafond limitati - spiega Alessandro Albano, responsabile dei Sistemi di pagamento in Poste Italiane -. Insomma, lo strumento giusto per esercitare quel cambio di prospettiva fra contante e moneta elettronica di cui in Italia si sta parlando ormai da tempo».

Facilità d’uso e bassi tassi di rischio: questi, dunque, i due elementi che hanno avvicinato all’utilizzo della prepagata diverse fasce di popolazione: giovani, famiglie, ma anche molti immigrati, che con questo metodo riescono a trasferire denaro all’estero a costi limitati. L’appeal, all’inizio soprattutto giovanile, è infatti ormai generalizzato. Lo dimostra il fatto che se solo qualche anno fa il grosso degli atti d’acquisto avveniva utilizzando il circuito dell’e-commerce, oggi la prepagata è utilizzata anche per trasferire somme di denaro all’estero, abituare i propri figli a gestire il proprio borsellino elettronico e compiere spese e acquisti anche di portata inferiore ai 50 euro.

Un fenomeno che, nel prossimo futuro, potrebbe essere incentivato dall’abbinamento tra carta prepagata, tecnologia contactless e, addirittura, telefonia mobile. «Ci stiamo muovendo su questi due fronti - prosegue Albano - convinti che questo sia il futuro dei pagamenti, soprattutto di piccole dimensioni, vale a dire sotto i 20-25 euro. Per quanto riguarda la tecnologia contactless, abbiamo a disposizione già da un paio di anni una carta che non occorre strisciare ma si può semplicemente avvicinare ai Pos abilitati a questa opzione (cioè quella macchinetta che permette i pagamenti normalmente presente nei negozi, Ndr). Il suo successo, nei prossimi anni, sarà però legato alla distribuzione più o meno capillare dei Pos che abiliteranno questo nuova modalità di effettuare i pagamenti».

La novità più interessante è che le piccole transazioni sotto i 25 euro potranno essere concluse in pochissimi secondi, senza chiedere l’autorizzazione alla propria banca e senza dunque firmare la ricevuta. La procedura, in teoria, appare molto semplice: basta avvicinare la carta all’apposito lettore, attendere il segnale acustico e il pagamento avverrà in un istante senza dover consegnare la carta.

Oltre a Poste Italiane, i circuiti di carte di credito più diffusi in Italia, vale a dire Mastercard e Visa, hanno già attivato il servizio: si tratta di Visa Vpay che abilita a pagamenti sotto i 15 euro, disponibile ad esempio per i correntisti della Popolare di Sondrio, della Popolare dell’Emilia Romagna, della Cassa di Risparmio di Vignola e per gli studenti di Politecnico e Bicocca, e di Mastercard Pay Pass, con la quale i clienti di del Banco Popolare, Intesa, Carim e Banca delle Marche possono effettuare pagamenti fino a 25 euro. (Per pagamenti superiori la carta funziona normalmente con Pin o firma sullo scontrino).

Per il momento, nel nostro paese, non si è però usciti dalla fase di sperimentazione: infatti la diffusione dei Pos contactless è tuttora molto limitata alla zona del centro e dell’hinterland di Milano e assai probabilmente saranno disponibili su tutto il territorio solo a partire dal 2013.

C’è, dunque, ancora parecchia strada da compiere. E non è solo una questione di tecnologia. Su questa vera e propria rivoluzione copernicana dei pagamenti conterà, infatti, anche la componente psicologica. I dati lo dimostrano. In Europa circa l’80% delle transazioni (il 90% in Italia) avviene ancora utilizzando il contante e il 60% di questi pagamenti (il 70% in Italia) riguarda cifre inferiori ai 10 euro. «Alla radice di questi comportamenti - conclude Albano - ci sono alcuni fattori concomitanti, e soprattutto il perdurare in molti cittadini della convinzione che l’e-commerce sia ancora poco sicuro e che i costi di commissione richiesti dagli operatori siano troppo alti». - IL CELLULARE È GIÀ PRONTO A SOSTITUIRE IL PORTAFOGLIO - Il telefono cellulare per pagare l’acquisto di un libro, il biglietto dell’autobus, o magari, il parcheggio dell’automobile. L’ultima frontiera della telefonia mobile è l’integrazione all’interno degli apparecchi già nelle tasche di tutti gli italiani anche di funzioni innovative, in testa alle quali spiccano i sistemi di pagamento.

Aggiungere nuove funzioni è importante soprattutto perché il mercato italiano è ormai di sostituzione – la penetrazione degli apparecchi mobili è arrivata al 122% – mentre la concorrenza fra i quattro operatori tradizionali e i numerosi operatori virtuali si fa sempre più serrata.

«Essendo fra gli ultimi operatori entrati nel mercato della telefonia mobile - dice Roberto Giacchi, amministratore delegato di PosteMobile, principale operatore mobile virtuale italiano - la nostra missione è quella di essere innovativi, di essere diversi dagli altri operatori già presenti. Ci concentriamo, pertanto, quotidianamente, nello sviluppare nuovi servizi che interpretino al meglio e con la massima semplicità le esigenze dei clienti. In questo senso abbiamo investito molto nell’ambito dei servizi basati sulla convergenza delle telecomunicazioni tradizionali con i servizi finanziari».

Nel mercato italiano PosteMobile conta quasi 2 milioni di Sim attive, con la particolarità ulteriore e unica che il 70% dei clienti ha scelto di associare la Sim del telefonino a uno strumento di pagamento, ovvero un conto corrente o una Postepay. E i clienti che hanno associato la Sim PosteMobile a uno strumento di pagamento a oggi hanno effettuato circa 21 milioni di operazioni finanziarie, dispositive e informative, per un controvalore di 200 milioni di euro di transato. È il dato più sostanzioso della convergenza tra telefono cellulare e sistemi di pagamento per l’Italia.

«Da questa convergenza – dice Giacchi – abbiamo sviluppato un portafoglio di servizi che va dal "mobile banking", al "mobile payment" sino al "mobile commerce", ovvero alla possibilità di acquistare e pagare beni e servizi direttamente con il telefonino».

Nel settore del Mobile Commerce, in particolare, i possessori di una Sim PosteMobile associata a uno strumento di pagamento hanno la possibilità di utilizzare la Sim telefonica stessa per pagare, ad esempio, un libro acquistato su un sito web attraverso il semplice invio di un sms. E nell’immediato futuro di PosteMobile ci sono altre importanti novità, la prima delle quali è quella relativa allo sviluppo di un’offerta di gaming, via mobile e on-line.

L’obiettivo è quello di crescere, i propri ricavi e la propria marginalità, il più rapidamente possibile. Nel 2009 l’azienda aveva avuto un fatturato pari a circa 98 milioni di euro; nel 2010 questo sarà quasi il doppio. Nel primo semestre del 2009 il conto economico aveva avuto una perdita di circa 7,5 milioni; nel primo semestre 2010 si è registrato un risultato positivo per 5,3 milioni, con un miglioramento complessivo di oltre 12 milioni di euro. «Nel 2011 - dice Giacchi - porteremo poi i nostri servizi innovativi, i Servizi Semplifica, anche nel mondo degli smartphone. I nostri servizi saranno infatti fruibili anche attraverso delle Apps, scaricabili da tutti i principali store, e su tutti i principali sistemi operativi. Il nostro obiettivo è infatti quello di essere indipendenti dalla tecnologia».

I Servizi Semplifica a cui fa riferimento l’ad di PosteMobile consentono l’accesso in mobilità a servizi di mobile di banking, mobile payment e mobile commerce. Questi sono oggi disponibili per i titolari di uno strumento di pagamento BancoPosta (conto corrente e carta Postepay) "associato" alla Sim PosteMobile su richiesta specifica del cliente. I Servizi Semplifica abilitano il cliente a effettuare direttamente dal cellulare, oltre alle operazioni informative (verifica del saldo e degli ultimi movimenti del conto corrente o della Postepay), anche operazioni dispositive: direttamente dal menù della Sim PosteMobile è possibile infatti pagare bollettini, effettuare bonifici e giroconti, ricaricare la Postepay e il credito telefonico propri o di un’altra persona, trasferire denaro all’estero (tramite ad esempio MoneyGram) e acquistare beni e servizi.

Un discorso a parte meritano le sperimentazioni tecnologiche in corso, che riguardano soprattutto l’utilizzo delle tecnologie "contactless", cioè con chip in radiofrequenza Rfid, che consentiranno di effettuare pagamenti di varia entità semplicemente avvicinando il telefonino a speciali apparecchi Pos riceventi. «Abbiamo - dice Giacchi - diverse sperimentazioni in corso, in effetti, ma anche se da un punto di vista meramente tecnico gli Rfid sono funzionanti e fruibili, le soluzioni sono ancora lontane nel tempo, perché è l’ecosistema a non aver raggiunto ancora la maturità per creare un mercato di massa con numeri significativi».

Nel mercato italiano, in cui la concorrenza tra operatori di telefonia mobile e fissa è diventata molto forte, gioca un ruolo chiave la segmentazione dell’offerta sulla base del pubblico potenziale. «Abbiamo più criteri - dice Giacchi - per profilare e segmentare la clientela, criteri di natura socio-economica ma anche criteri comportamentali. La nostra continua attività di customer intelligence è quello che ci consente di riuscire ad abbinare costantemente la nostra ricerca di innovazione con le esigenze dei clienti».