il Fatto Quotidiano 29/12/2010, 29 dicembre 2010
IMPRENDITRICE E FILOSOFA CON IL PALLINO DELLE SFILATE: È FINALISTA A MISS ITALIA
Prima della presidenza dei giovani di Confcommercio, nel 2003, pochi conoscono la rossa Michela Vittoria Brambilla, proveniente da una famiglia di imprenditori da generazione nella produzione e nella lavorazione di rame e acciaio. La Brambilla inizia a farsi conoscere vincendo la fascia di miss eleganza di Miss Emilia Romagna e accede alle finali di Miss Italia. Il passaggio è naturale: modella. Ha un brutto ricordo di un passato lontano dal Cosiglio dei ministri di palazzo Chigi: “Ho fatto il manichino vivente. Le ditte che realizzano biancheria intima cercano ragazze sulle quali costruire i modelli. Io avevo una seconda perfetta. Mi cucivano addosso slip e reggiseno. Una rottura pazzesca. Giorni interi in piedi. Taglia qui, taglia là. E tricchete tricchete…”. Il papà Vittorio, imprenditore, spinge per una laurea in Economia, lei preferisce Filosofia e scrive libri sui felini. Cresce in una fattoria, s’inventa una Lega in difesa degli animali che sarà utile, in età adulta, gestisce il canile di Lecco. Poi la presidenza dei giovani di Confcommercio e la passione per la politica e Silvio Berlusconi.