Tommaso Montesano, Libero 28/12/2010, 28 dicembre 2010
PRIMA LE BALLE, POI LE MINACCE, IL FATTO ORA PAGHI
Finora, con l’eccezione di unpaio di note stampa, era rimasta in silenzio.Ma adesso Michela VittoriaBrambilla, ministro del Turismo, hadeciso di passare al contrattacco neiconfronti del Fatto Quotidiano.Casusbelli, un comunicato della direzionedel giornale uscito alla vigilia di Natale.«Mi hanno avvertito: se ti tuteli legalmenterispetto a quanto abbiamoscritto, convochiamo, leggo testuale,“i corrispondenti esteri per illustrareal mondo da chi siamo governati”. Èun tono intimidatorio inaccettabile».Così la battaglia tra il ministro, che hadato mandato all’Avvocatura generaledello Stato di tutelare il buonnomedel ministero, e il Fatto potrebbe avereuna coda:«Hochiesto tre milioni dieuro di risarcimento da destinare allapromozione dell’Italia all’estero e chela sentenza sia trasmessa all’Ordinedei giornalisti per chiedere una sospensionenoninferiore a tre mesiperautori degli articoli e direttore».
Cosa l’ha fatta infuriare ?
«L’ultimo di una serie di articoli, “Uffi -cio di collocamento Brambilla”. Nonsolo contiene le solite gravi falsità, madanneggia l’immagine delle più importantiistituzioni dello Stato».
Quali sono le falsità?
«Hanno scritto, ad esempio, che io misarei recata a Shanghai a farmi i fattimiei con due miei consulenti benpiazzati. Falso: non ci sono mai stata eloro non percepiscono alcun compenso.Poi hannoinsinuato che abbiainserito al Turismo persone nonall’altezza».
Giorgio Medail e Adele Cavalleri, suoicollaboratori alla Tv della Libertà, oralavorano al ministero.
«L’Unità per il rilancio dell’immaginedell’Italia, struttura presso cui sono inorganico e che ho creato io, ha comepropria mission quella di fare comunicazione.Delle tre direzioni, unaproduce materiale audiovisivo. Hovoluto Medail e Cavalleri per questo».Perché proprio loro, ex Mediaset?«Che avrei dovuto fare, prendere chiprima faceva un’altra cosa? Servivanoprofessionisti di provata affidabilitàed esperienza».Professionalmente schierati, però.«Mi rendo conto che per il Fatto siauna macchia aver lavorato in Mediaset.Ma per me sia Medail sia Cavalleri,che peraltro è solo una consulente,sono due bravi professionisti.E comunque tutti i contratti stipulatisono stati sottoposti a proceduradi evidenza pubblica, con il vagliodella Corte dei Conti».
E come la mettiamo con l’accusa diaver utilizzato l’Avvocatura generaledello Stato, un’istituzione pubblica,per difendere il suo operato?
«Falso anche questo. Io non ho datomandato all’Avvocatura di difendereil mio operato e me stessa, ma solol’immagine del ministero e della suaUnità di missione. Dato che sono entrambearticolazioni della presidenzadel Consiglio, non potevo fare altrimenti:è la legge che ne assegna la difesaall’Avvocatura. Cercare di ucciderela mia credibilità significa gettarefango sull’Italia: lo scorso 26 ottobresono stata eletta al vertice dell’Or -ganizzazione mondiale del turismo».Il Fatto l’accusa pure di aver favoritocompagno e amici all’Aci di Milano.
«Altra falsità di cui il Fatto dovrà rispondere:io vigilo sull’Aci nazionale.Gli automobil club locali sono associazioniprivate che eleggono i propriconsiglieri. Che, nel caso diMilano,non percepiscono alcuncompenso o rimborso o gettone».