Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 28 Martedì calendario

Il 2010 si conferma un anno negativo per moto e scooter. Anche per i produttori asiatici che cinque anni fa, in Italia, vendevano più del doppio

Il 2010 si conferma un anno negativo per moto e scooter. Anche per i produttori asiatici che cinque anni fa, in Italia, vendevano più del doppio. Sempre meno Di moto e scooter se ne vendono sempre meno. Anche per il 2010 i dati parlano chiaro, tra gennaio e novembre il totale delle immatricolazioni è stato 300.196, con una riduzione del 23,4 per cento rispetto allo scorso anno. La sezione scooter vede 208.481 targati con un -27 per cento. Mentre la perdita delle moto è meno grave: 91.715 unità, pari al -13,8 per cento. Insomma, segno meno davanti alla maggior parte dei marchi. A parte i soliti BMW (+1.486 moto con un trend positivo dell’11,74 per cento) e Harley-Davidson (140 moto in più rispetto al 2009, +2,05 per cento), a sorpresa troviamo KTM e Peugeot con un incremento di circa cento pezzi venduti. I casi di maggiore negatività? Piaggio: -23.791, così come la concorrente taiwanese Kymco, -17.530, e Honda con -16.960 scooter venduti. Nonostante l’ondata di crisi che stringe il gruppo di Pontedera, a una prima analisi in Italia il più venduto è il Beverly, con 15.890 unità il modello a ruote alte ha sorpassato il bestseller di Honda, l’SH 300i, a quota 13.639. Ma attenzione, il dato si riferisce alle due cilindrate 250 e 300 insieme. Tradotto: la regina del mercato è ancora la gamma SH del colosso giapponese, presente anche al terzo e quarto posto con il 150 e il 125 cc. In questo contesto si inserisce anche Yamaha e il suo TMax 500: ne hanno piazzati 8.609, oltre 2.500 in più rispetto alla prima tra le moto, la BMW R1200GS sul gradino più alto con 6.084 pezzi, e quasi seimila in più se paragonati alla seconda in classifica, la Kawasaki Z750 con 2.930. Il TMax piace nonostante il suo prezzo elevato che parte da 10.390 euro. Che significa? Che chi ha discrete disp onibilità economiche, tra una moto e uno scooter, sceglie il secondo. La conferma arriva dalla griglia globale delle due ruote: la prima moto si classifica solo al decimo posto assoluto, dietro a nove scooter. Per trovarne un’altra, di moto, dobbiamo scendere fino alla posizione 19. Questo grazie, e forse soprattutto, agli incentivi statali che hanno favorito le vendite degli scooter. Eppure, tirando le somme, la flessione di vendite delle moto è stata inferiore ai veicoli urbani. Viene da pensare e sperare che la passione continui a premiare di più il comparto motociclistico, lasciando a quello degli scooter una soluzione dettata da costi generalmente più bassi e funzionali alle esigenze cittadine. Nella scelta, invece, chi ci rimette di più sono i produttori asiatici. Se volete un dato su cui riflettere eccolo: nel 2005 in Italia si vendevano 90.113 moto giapponesi, nello stesso periodo di quest’anno sono stati venduti solo 37.856 esemplari. L’enduro racing è di dominio assoluto di KTM. E le prendono sonoramente anche tra le custom cruiser, con Harley-Davidson che fa man bassa nel settore. Cinque anni s ono sufficienti per capire in che direzione si è mosso il mercato. FONTE ANCMA: Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori