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 2010  dicembre 28 Martedì calendario

E SCOMPARSI I DINOSAURI NACQUE LA TAGLIA XXL

Un collasso può provocare una esplosione di vita. E’ quello che successe 65 milioni di anni fa, quando scomparvero i dinosauri dal nostro Pianeta. Un evento che diede il via a una delle più incredibili espansioni evolutive, quella dei mammiferi, caratterizzata, tra l’altro, dalla crescita delle loro misure. «Le maggiori dimensioni— racconta Felisa Smith dell’Università del New Mexico (Usa)— vennero raggiunte in Eurasia nel corso dell’Oligocene, 34 milioni di anni fa, quando sulla Terra viveva l’Indricotherium transouralicum, un animale simile a un rinoceronte nel Miocene, e circa 10 milioni di anni fa, in Africa e in Eurasia, quando viveva il Deinotherium giganteum, antenato degli elefanti. I mammiferi ai tempi dei dinosauri pesavano al massimo 10 chili» . La Smith ha coordinato una ricerca triennale, pubblicata su Science, a cui hanno partecipato diversi paleontologi, biologi evoluzionisti, ecologisti appartenenti a differenti università. L’obiettivo, analizzare in particolare alcune questioni chiave dell’evoluzione dei mammiferi, come le dimensioni corporee. «Abbiamo realizzato un database unico— sottolinea la ricercatrice — che include mammiferi vissuti in tutti i continenti, a partire dall’estinzione dei dinosauri. Fondamentali per le nostre ricerche i denti, che rappresentano le parti meglio conservate dei mammiferi, da cui è possibile ricostruire le dimensioni corporee» . «I risultati sono stati sorprendenti — continua Smith —. La temperatura e la superficie di territorio a disposizione degli animali rappresentano i fattori che hanno influenzato maggiormente la taglia dei mammiferi. Le dimensioni più grandi sono state raggiunte quando il territorio a disposizione era maggiore e il clima più freddo, dal momento che gli animali più grandi dimostrano di conservare meglio il calore. Ciò dimostra che i mammiferi hanno riposto in modo univoco agli stimoli ambientali, in qualsiasi parte del Pianeta abbiano vissuto. Nessun gruppo di animale ha dominato nel corso di questi milioni di anni in modo particolare, ma si sono succeduti mammiferi di grandi dimensioni appartenenti a differenti gruppi» . I mammiferi comparvero sulla Terra 215-195 milioni di anni fa. Resti fossili rinvenuti in Cina, Sudafrica e Europa ci mostrano creature simili a toporagni, di circa 15 centimetri. Dalla loro apparizione sino all’estinzione dei dinosauri, l’evoluzione ha portato a una ventina di famiglie. Questi animali erano dotati di pelliccia e probabilmente molti di loro deponevano le uova. Scomparsi i dinosauri, i mammiferi ebbero pochi rivali e iniziarono la loro evoluzione in una Terra in profondo cambiamento. Gli intensi movimenti della crosta terrestre portarono infatti enormi sconvolgimenti nel clima, negli habitat e nella distribuzione della vegetazione. I mammiferi iniziarono così a prosperare e a differenziarsi nelle loro dimensioni corporee. Attualmente sono rappresentati in 140 famiglie per complessive 4.500 specie circa, con dimensioni che variano dai 5 grammi di alcuni toporagni alle 160 tonnellate della balenottera azzurra. Il gigantismo non fu però solo una prerogativa dei mammiferi. Scomparsi i grandi rettili marini, come gli ittiosauri e i plesiosauri, gli squali continuarono a nuotare negli oceani e nei mari, raggiungendo dimensioni notevoli come il Carcharodon megalodon, di quasi 20 metri di lunghezza, il cui livello di parentela con l’attuale squalo bianco è controverso. Sulla terra vivevano enormi rettili. Il Megalania priscus popolava l’Australia e le isole a nord durante il Pleistocene e raggiunse dimensioni di sei metri e il peso di una tonnellata. Nelle Americhe, in Europa, nel Madagascar e in Nuova Zelanda gli uccelli raggiunsero dimensioni maggiori di quelle dello struzzo. L’Andalgalornis, che viveva in Sud America, era alto quasi tre metri e il suo cranio misurava 50 centimetri.
Roberto Furlani