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 2010  dicembre 28 Martedì calendario

Tra i giallisti della domenica spunta Fabrizio Corona - Di gialli, tranne in rarissi­mi casi, non si vive, e ve lo dimostreremo

Tra i giallisti della domenica spunta Fabrizio Corona - Di gialli, tranne in rarissi­mi casi, non si vive, e ve lo dimostreremo. Eppu­re sembra siano proprio Dgialli i più frequenti manoscritti pronti a spuntar fuori dai cassetti degli italiani. Un lavoro sicuro, che permetta di avere almeno qualche sera a fine settimana liberi, e poi via con i piccoli omicidi casalin­ghi, preferibilmente di provincia, possibilmente risolvibili da un commissario adatto alla serializza­zione fin dalla prima avventura. Inutile specificare che galeotto fu Faletti: diciamo solo che c’è anco­ra qualcuno che quando legge il suo cognome sulla copertina del­l’ultimo successo natalizio escla­ma: «Ah già, il comico». A costui, e a molti altri, toccherà sgranare gli occhi tra poco meno di un mese, quando sarà in libreria Chi ha ucciso Norma Jean ? (pagg. 176, euro 12, in uscita il 20 genna­­io), nuovo giallo a firma Fabrizio Corona . Chi, il «personaggio tele­visivo italiano, protagonista del ca­so mediatico-giudiziario noto co­me Vallettopoli, socio ed ammini­­stratore di un’agenzia fotografica di Milano, la Corona’s, dichiarata fallita il 9 dicembre 2008?»(è la defi­nizione di Wikipedia)? Proprio lui. L’editore Cairo,che al momento ri­fiuta di fornire approfondimenti, si limita a snocciolare alcuni ele­menti: l’investigatore protagoni­sta del giallo è un paparazzo. L’am­biente è quello dello spettacolo, an­zi, ad essere più precisi, i dietro le quinte dei set delle trasmissioni te­levisive. Gli omicidi, che avvengo­no appunto tra le star della tv, avranno «strane» caratteristiche. Il resto è ipotesi. Forse esiste una categoria, che senza spocchia, ma per contezza della leggerezza del tema chiame­remo dei «giallisti della domeni­ca ESORDIO Il 20 gennaio esce «Chi ha ucciso Norma Jean», ambientato nello show business ». Che, partiti dilettanti, da mon­di che spesso si trovano a distanze siderali da quello dell’arte, rag­giungono a volte il cuore del letto­re e la mente del critico. I giallisti sono fortunati: gli editori in Italia sono tanti e a un buon giallo sono sempre interessati. E lo stesso si può dire dei lettori, che negli ultimi anni hanno premiato, oltre a Ca­milleri, Lucarelli e Faletti, anche il buon giallo fatto in casa da nomi per nulla noti,che in tv non si vedo­no­mai e che nella vita fanno tutt’al­tro. Giovanni Negri a esempio pro­duce Barolo, Chardonnay e Pinot meno dell’acqua e che ritiene gli in­tenditori un branco di esibizionisti Nero nelle Langhe piemontesi ed è stato segretario del partito radica­le, parlamentare, fondatore del­l’Osservatorio laico. Da meno di un mese è giallista, autore de Il san­gue di Montalcino ( Einaudi) e i let­tori già lo hanno nominato «mi­glior libro dell’anno » al Tg1: omici­dio di un enologo di fama mondia­le tra le vigne, commissario un tal Cosulich al quale il vino interessa anche un po’ stronzi (parole sue). Marco Malvaldi , classe 1974, Ban­carella 2009, è ricercatore presso il dipartimento di Chimica Biorgani­­ca dell’università di Pisa, dove è na­to, fa il chimico, ma ha provato an­che a fare il cantante lirico. Poi gli è andata bene come giallista: a scri­vere il primo, per puro divertimen­to, ci ha messo quattro anni, per il secondo s’è fatto un metodo ed ha risolto in nove mesi. I suoi quattro vecchietti terribili, che indagano al BarLume, (tutti pubblicati da Selle­rio, l’ultimo è Il re dei Giochi ) han­no totalizzato in tre titoli 200mila copie e diventeranno, pare, una fic­tion Rai. Sicché Malvaldi ha preso coraggio e ha mollato la serializza­zione: per il 20 gennaio è atteso Odore di Chiuso , nuovo giallo otto­centes­co in cui protagonista è il ga­stronomo Pellegrino Artusi. E nel­l­a stessa scuderia Sellerio corre an­che il professor Carlo Flamigni , uno dei più famosi ginecologi ita­liani, che ha trovato il tempo di sfor­nare due «mistery romagnoli». Mauro Marcialis è maresciallo capo della Guardia di Finanza a Reggio Emilia e ha anche due bam­bine, eppure ha sfornato quattro ti­toli in quattro anni. Il nuovo giallo, Dove tutto brucia atteso per genna­io da Piemme, vede protagonisti poliziotti corrotti, Farc colombia­ne e immigrati clandestini cinesi sullo sfondo dei Mondiali di calcio 2006. Fulvio Ervas è al quarto tito­lo del suo ispettore Stucky (Mar­cos y Marcos, l’ultimo è Finché c’è prosecco c’è speranza ), che nel Nor­dest è un culto ed ha già avuto due riduzioni teatrali, a Venezia e a Mi­lano. Eppure l’autore è un profes­sore di scienze naturali, laureato in agraria e con un magnifico orto, e a presentare i suoi gialli in tv ci va solo quando le sue classi e il suo ra­dicchio glielo permettono.