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 2010  dicembre 28 Martedì calendario

Bocchino: “Informazione che diventa stalking” - Presidente Italo Bocchino, il direttore di “Libero”, Maurizio Belpietro, scrive che Fini avrebbe organizzato un falso attentato contro di sé per la primavera, nel corso della campagna elettorale

Bocchino: “Informazione che diventa stalking” - Presidente Italo Bocchino, il direttore di “Libero”, Maurizio Belpietro, scrive che Fini avrebbe organizzato un falso attentato contro di sé per la primavera, nel corso della campagna elettorale... «La notizia data da “Libero” dimostra che la persecuzione che hanno messo in atto sta giocando loro brutti scherzi. Di questo passo la politica sarà così avvelenata che gli italiani chiederanno il conto a chi ha voluto questo clima, in particolare alle redazioni di “Libero” e “il Giornale” che ogni giorno violentano la verità. Personalmente ho dato mandato al mio avvocato di preparare una denuncia contro “il Giornale” che vada oltre la diffamazione e che configuri la persecuzione con molestie insistenti, cioè lo stalking. E chiederò alla Procura di Milano di valutare il ruolo che ha in questa persecuzione l’editore occulto del quotidiano, cioè Silvio Berlusconi». Scusi, perché se la prende con “Il Giornale”? «Denuncio “Il Giornale” non su un fatto specifico, ma sulla persecuzione messa in atto nei confronti miei e dalla mia famiglia tesa a limitarmi nella mia libertà politica e in quella imprenditoriale di mia moglie». Mentre lei pensa a carte bollate e a denunce, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sostiene che governerà fino a fine legislatura... «Berlusconi continua a giocare al Risiko, nella speranza di conquistare altri tre carri armati per ottenere una maggioranza consolidata. Il problema, però, non sono i numeri ma il programma di una maggioranza». Presidente, ormai è imminente la decisione della Consulta sul legittimo impedimento. La Stampa ha anticipato il possibile esito favorevole all’accoglimento del legittimo impedimento, anche se non in maniera automatica ma su indicazione del giudice. «Se fosse questo l’esito, Silvio Berlusconi non avrà più motivo di gridare contro i giudici comunisti. Dovrà andare davanti al suo giudice naturale per spiegare le ragioni per cui è utile sospendere il suo processo. Mi sembra una soluzione ragionevole». Lei sa immaginarsi Silvio Berlusconi che non deve prendersela contro il nemico di turno? Una volta i giudici comunisti, un’altra Fini... «Deve riuscirci. Prendiamo i rifiuti di Napoli. C’è da inorridire: è grave che sia accaduto, gravissimo che non si sia risolta la crisi, e ancora più grave che Berlusconi ogni settimana ci prometta che in tre giorni la crisi verrà risolta, convinto che il governo non è colpevole ma lo sono i comunisti. Ecco, piuttosto che prendermela con i presunti colpevoli cercherei di risolvere i problemi». Il ministro leghista Calderoli propone l’approvazione degli ultimi decreti del federalismo fiscale e a seguire la riforma della Costituzione, da realizzare in maniera condivisa. Ne consegue che bisognerà mettere mano anche alla riforma elettorale per via della nascita del Senato federale. «Interessante. Noi siamo sempre stati d’accordo con il federalismo fiscale, anche se abbiamo posto il problema di contrastare il federalismo egoistico. E, dunque, siamo disposti ad andare a vedere le carte di Calderoli. Non partiamo da zero, abbiamo già registrato delle convergenze, la scorsa legislatura sul cosiddetto pacchetto Violante, oggi con il voto favorevole del Senato su diverse mozioni. Ricordo che la convergenza si è registrata sulla riduzione del numero dei parlamentari; sul superamento del bicameralismo attuale; sulle modifiche nel rapporto tra premier e maggioranza. La riforma elettorale che vorremmo dovrà preservare il principio della scelta preventiva del premier e della sua maggioranza. Ma gli elettori dovranno tornare a scegliere gli eletti in collegi uninominali e il premio di maggioranza deve scattare solo se chi arriva primo supera il 45%, ottenendo così un vantaggio in seggi del 10% che è già molto».