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 2010  dicembre 24 Venerdì calendario

8 storie Italiane: così il made in Italy sfiderà la concorrenza globale - Eurotech L’imprenditore scienziato che trasformò l’azienda tessile in un laboratorio per la Nasa Il papà di Roberto Siagri faceva il sarto a Pravisdomini, dove il Friuli scivola dolcemente nel Veneto

8 storie Italiane: così il made in Italy sfiderà la concorrenza globale - Eurotech L’imprenditore scienziato che trasformò l’azienda tessile in un laboratorio per la Nasa Il papà di Roberto Siagri faceva il sarto a Pravisdomini, dove il Friuli scivola dolcemente nel Veneto. La stessa precisione del taglia e cuci paterno l’ha messa per studiare fisica teorica a Trieste: respirando l’aria mitteleuropea della Sissa ha visto gli scienziati costruirsi i calcolatori. Un ambiente così poco local, mentre a un’ora di auto sbocciava il boom del mitico nordest, sghei e capannoni. Oggi, a cinquant’anni tondi, dopo averla fondata, Siagri guida da Amaro, in Carnia, la sua Eurotech, 550 addetti per 80 milioni di ricavi l’anno (il 95% all’estero) incassati producendo e vendendo computer miniaturizzati. E’ un triveneto inedito, quello di Siagri. La ricerca scientifica al posto della manifattura classica. Per l’imprenditore/scienziato il lavoro ossessivo, finalizzato alla riduzione dei costi, non basta più. Fra i suoi clienti: Nasa, esercito americano, Lockheed, Boeing e Alstom. *** Romano Autogas Ieri aggiustava auto a Pomigliano, oggi esporta i suoi serbatoi in 30 Paesi Lo stabilimento dell’Alfa Romeo è a 10 minuti. Antonio Romano con la sua Romano Autogas progetta e produce serbatoi Gpl. Che a dirlo da Pomigliano d’Arco, al centro di un territorio in cui circola il maggior numero di auto inquinanti d’Italia, sembra quasi una provocazione. Nella Torino del sud il signor Antonio era uno dei tanti adolescenti appassionati di motori: prima meccanico, poi installatore, poi distributore e poi ancora, dall’82, la produzione diretta. La svolta arriva nel’96, quando vola in Costarica, dove scriverà la legge sul Gpl insieme al ministro dei Trasporti locale. Nel ‘97 nasce la prima società estera. Oggi l’export vale il 70% del fatturato con prodotti distribuiti in più di 30 paesi, dall’Argentina all’Australia. La Romano Autogas è insomma un’azienda che fa innovazione nel bel mezzo di una quotidianità infernale, promuove progetti nelle scuole e sponsorizza la locale squadra di calcio e un settore giovanile di 300 ragazzi... *** Herno Le giacche piemontesi vanno a ruba negli store di Kazakistan e Giappone L’ ultima apertura sono i negozi in Kazakistan. Da Lesa, sponda piemontese del Lago Maggiore, ad Astana, petrolio e nuovi ricchi usciti fuori dai miasmi del comunismo. Ne ha fatta di strada Claudio Marenzi, con i piumini, le giacche e gli impermeabili della sua Herno. Per lui l’Asia è una vera passione. Cominciando da quel Giappone oggi passato di moda ma sempre generoso nel pagare il miglior Made in Italy. Certo è tutto un altro modo di fare industria tessile. Dai 600 addetti diretti di fine anni ‘80, oggi sono scesi a 110. Gli altri 500 lavorano in sette laboratori esterni, controllati sempre dai Marenzi. Una ristrutturazione servita a riposizionare il brand. Negli anni ‘90 Herno lavorava come terzista per i grandi nomi della moda. Da qualche anno punta tutto sul suo, di marchio. Ma la qualità è rimasta maniacale, come la lavorazione e il controllo qualità. A Lesa come negli store di Tokyo, dove i capi griffati Herno vanno a ruba. *** Stf Le super-caldaie di Magenta accendono le centrali nucleari in Francia Super caldaie costruite e montate in Inghilterra, in Cina, in Iran, in India. È un grande mappamondo energetico quello di Stf, l’azienda magentina della famiglia Trifone. Che poi è la storia di una media azienda della provincia italiana arrivata ormai alla quarta generazione. I Trifone erano lattonieri quando nel 1937 fondano Stf. Lo zio Franco, oggi presidente e decano, si emoziona ancora quando racconta di suo padre Salvatore che costruì la prima saldatrice sul tavolo da cucina: «fino a notte fonda a montare e smontare…». Negli anni del boom economico i Trifone diventano fornitori dei grandi impianti presenti in Lombardia: Franco Tosi, Ge, Chicago Bridge. Oggi, dopo una grande innovazione, forniscono scambiatori termici e caldaie speciali per le centrali nucleari francesi e slovacche. Migliaia di tonnellate di acciaio, titanio e leghe speciali passano ogni anno dai capannoni di Magenta. Appena fuori l’uscio, gli stessi sapori della Bassa padana. *** Grafica Veneta Stampa libri in 24 ore una magia che ha stregato anche Harry Potter Fabio Franceschi è un imprenditore globale nato nella minuscola Camposampiero. Senza la premessa non si capirebbe l’avventura professionale dello stampatore di Harry Potter, Ken Follett, Stieg Larsson e di tanti altri bestseller che a milioni di copie distribuisce nelle librerie del pianeta. La sua Grafica Veneta di Trebaseleghe (Padova) vanta tra i suoi clienti i 60 editori più importanti al mondo, tra cui Hachette, Time Warner e il New York Times, per cui produce gli instant book allegati al quotidiano. Senza dimenticare le origini, che sono quelle di un Veneto in bianco e nero dove suo papà e lo zio negli anni ’60 fondano la Grafica, specializzata in bollettini per gli enti locali. Poi il papà è mancato e il giovane Fabio sale al comando. Ingegnerizzando la sua intuizione: qualsiasi tipo di testo in 24 ore. Troppe tre settimane tra la consegna del file e la stampa finale. Your book in a day and in a night. Uno slogan che conoscono in tutto il mondo… *** Biancheri Creations I fiori di Sanremo rivivono in mille varietà con la clonazione in vitro La storia dell’industria dei fiori nasce a Sanremo in piena Belle Époque. Violette di Taggia, rose del Poggio, anemoni e ranuncoli dei campi. Una cartolina ormai sbiadita visto che oggi, le aree di grande produzione, seguono la sun belt, la cintura del sole dove le giornate sono più luminose: il Kenya delle rose terse e lucide, l’Uganda e l’Etiopia. Eppure anche in Italia c’è chi non si arrende, come Alberto Biancheri, ovviamente sanremese, titolare della Biancheri Creations di Camporosso (Imperia), una specie di florovivaista 2.0 leader nella ricerca sulle nuove varietà di ranuncoli. La sua è una passione ereditata dal nonno, che prima della guerra comprava petali di rosa per portarli in Francia e farne essenze di profumo. Integrata con la tecnologia applicata su anemoni e ranuncoli che Biancheri clona in vitro, offrendo al mercato internazionale fiori più grandi e una maggior gradazione di colori, ridando centralità alla vecchia riviera. *** System Spa Decorando piastrelle a Sassuolo la micro-azienda è diventata multinazionale Nei laboratori di ricerca della sua System, azienda leader nel settore delle ceramiche, vuole solo ragazzi alla prima esperienza perché non propongono soluzioni già viste. Mentre nella stanza del bar ha voluto appendere alcuni quadri di arte contemporanea perché tutti devono godere del bello. Franco Stefani da Varana, vicino Sassuolo, la città delle piastrelle per antonomasia, è un imprenditore visionario. Fin da giovanissimo capisce che la meccanica va in simbiosi con l’elettronica, da sola perderebbe tantissime potenzialità. E infatti con la System, che fonda nel 1970 a Fiorano, mescola subito ceramica e tecnologia, ceramica e automazione industriale. Apprendistato alla Marazzi, a 19 anni Stefani registra il suo primo brevetto. Da lì in poi è un primato via l’altro. È sua la macchina rotativa per decorazione e smaltatura di piastrelle ceramiche più diffusa al mondo, la rotocolor, per una multinazionale tascabile presente in 26 paesi… *** Lattanzi Il piccolo calzolaio di Ascoli che in via Mostrapiedi veste l’élite del mondo Quando il destino è scritto nell’indirizzo. Silvano Lattanzi nasce 60 anni fa a Casette D’Ete (Ascoli Piceno), curiosamente proprio in Strada Mostrapiedi. Papà e mamma lavorano in un calzaturificio. Un mestiere che Lattanzi apprende undicenne, quando suo padre lo obbliga a lavorare da un ciabattino di Montegranaro che faceva scarpe di buona qualità e dove il babbo del padrone gli insegna ad amare la pelle. Oggi quel bambino è cresciuto, ha fondato la sua azienda, ovviamente in via Mostrapiedi dov’è nato, e costruisce scarpe extralusso per l’élite del mondo con regole artigianali di 100 anni fa. Ogni passaggio rigorosamente a mano. Tanto da chiamarsi, orgogliosamente, Silvano Lattanzi il calzolaio. Recentemente ha aperto due boutique in Cina e una a Sankt Moritz, oltre a quelle di Mosca e New York. Inventandosi le scarpe di fossa, come il formaggio, per una migliore resa della tomaia. E per un made in Italy di super nicchia che non conosce crisi.