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 2010  dicembre 24 Venerdì calendario

UN EURO AL GIORNO PER VISITARE ROMA COSÌ LA CITTÀ ETERNA TASSA I TURISTI - ROMA

Prima il Capodanno in piazza, poi al momento di pagare il conto in albergo, ecco il "balzello". La tassa di soggiorno per i turisti approda a Roma. Dal primo di gennaio, grazie al regolamento approvato in consiglio comunale alle prime luci dell´alba di ieri. La maratona è stata lunga per un provvedimento all´inizio boicottato, poi ritoccato e che farà da apripista per le altre città italiane. Per la Capitale, la prima in Italia ad adottare la tassa, vorrà dire 82 milioni di euro in più all´anno nelle casse del Campidoglio. In una città dove i flussi turistici segnalano un +10 per cento rispetto a un anno fa: nel 2010 un record di presenze, 28 milioni di persone. Dal gruzzolo degli 82 milioni, il 5%, sarà reinvestito in servizi e comunicazione per il settore.
Il «contributo», come lo chiama il vice sindaco Mauro Cutrufo nonché assessore al turismo, prevede un esborso da a uno a tre euro per chi dorme in hotel. «Il costo varia a seconda della categoria dell´albergo», spiega Cutrufo. «Ed è valido solo per i primi 10 giorni di soggiorno». Non dovranno pagare l´"obolo" i bambini sotto i dieci anni e chi è a Roma per assistere un parente in ospedale. La tassa di un euro a notte riguarda anche B&B, campeggi e agriturismo. E fa rincarare i biglietti dei bus turistici, dei battelli sul Tevere e degli stabilimenti balneari di Ostia (ma il contributo "marinaro" sarà concordato più in là). I turisti decideranno di snobbare Roma perché troppo cara? Ne sono convinte le associazioni di consumatori. «Un gravissimo colpo al turismo», per il Codacons, e l´Adoc stima: «Ci sarà un calo di presenze del 7 per cento».
Roma è la prima, si diceva. Ma della tassa di soggiorno ne ha discusso anche Matteo Renzi con Berlusconi ad Arcore. L´idea è di tassare con un euro al giorno i turisti. Per il primo cittadino di Firenze l´obiettivo è «che un po´ dei denari che i turisti lasciano sul territorio vadano per la pulizia della città, per il decoro». Anche Venezia vorrebbe introdurla, e se ne discute a Milano e a Verona. «Benvenga che Roma faccia da apripista», afferma Angelo Rughetti, segretario generale Anci. «Questo contributo previsto per i non residenti esiste nelle principali capitali». Le categorie protestano, temono effetti negativi sugli arrivi. «Perché questa tassa deve gravare solo sugli alberghi?», chiede Alessandro Cianella, direttore generale di Federalberghi. Per di più, aggiunge, il 40% delle transazioni avviene online: difficile spiegare questo aumento dove la concorrenza si fa anche su pochi euro. «Come a New York - aggiunge - sarebbe stato più opportuno dividere questo onere su tutte le attività usate dai turisti, quindi anche sui ristoranti». Contraria alla tassa la Fiavet: «Alberghi e agenzie di viaggio registrano un calo degli utili del 15%. Le principali città d´arte prevedono già tasse d´ingresso salate per i bus turistici: è un´altra gabella», chiarisce il presidente Cinzia Renzi. «Una famiglia che alloggia in albergo nella capitale, poi prende un bus a due piani e il battello potrebbe pagare fino a 40 euro». E avverte: «Il turista non deve essere visto come un bancomat a cui spillare dei soldi».