27 dicembre 2010
ANCHE I CANI TRADISCONO
Secondo voi, per un uomo è peggio essere tradito dalla propria donna o dalla propria cagna? È peggio vedere la propria donna civettare e fare gli occhi di merluzzo a un qualche visitatore di casa vostra, o non è forse (...) peggio vedere la propria cagna adorata e padrona della mia vita che scodinzola forsennatamente e va in brodo di giuggiole tutte le volte che a casa nostra si presenta uno dei miei più cari amici, “lo zio Enrico”? Certo è che se la situazione continuerà così, il mio disonore sarà grande e io passerò alle vie di fatto. Ossia la strage di gelosia, e l’uomo e il cane. Al confronto con gli effetti della mia ira furibonda quello che fece il marchese Camillo Casati Stampa nell’agosto 1970, uccidere a colpi di fucile la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante, apparirà come un episodio di cronaca minore. Perché i fatti sono nudi e chiari. Per la mia setter inglese Bib i(le iniziali di Brigitte Bardot) di un anno e mezzo io rappresento la continuità ma anche la noia del matrimonio, e laddove Enrico è per lei lo sfrenarsi della fantasia,i sensi che gridano, la testa che se ne va in frantumi. Io sono per lei una sorta di marito, sicuro e relativamente affidabile ma in fondo prevedibile; Enrico per lei è la tentazione, l’avventura, la trasgressione. Al fondo c’è che io per lei non ho glamour, esattamente come deve essere per una donna che s’è stufata del proprio marito e si infiamma per quello o quell’altro giovanotto che intravede da qualche parte. Assieme narcisissima e comodista, Bibi non ci sputa affatto sulle comodità della nostra vita coniugale. A lei piace la chaiselonguedi Le Corbusier che sta da 40 anni nel mio studio e dalla quale lei mi ha espropriato, costringendomi a leggere seduto su una sedia scomodissima. A lei piace il divano della stanza di Michela, dove guardano assieme “Beautiful”, l’unica trasmissione televisiva che piaccia a Bibi. È difficileche lei trovi altri padroni che quanto noi le facciano fare tutto quello che vuole sul letto della camera da letto, che ormai lei considera specificamente suo. E quanto ai suoi due pasti giornalieri, le vengono somministrati con grande puntualità e tutto cibo di prima scelta calibrato per la sua razza e per la sua età.
Bibi su tutto questo non sputa, come avviene per così tante donne che si strapazzano con l’amante epperò restano in casa a godere i vantaggi dell’azienda-matrimonio. E l’amante per Bibiè Enrico. Un po’, e per il fatto che Enrico è il più caro amico mio e di Michela, lei lo considera giustamente uno di famiglia, semmai della famiglia un tantino allargata. Da come entra e si muove incasa nostra, lei pensa che Enrico è dei “nostri”, niente a che vedere con un estraneo. Ma non è questo il punto fondamentale della sua attrazione per lui. C’è che Enrico ha una sorta di autorevolezza affettuosa nei suoi confronti, ciò di cui Bibiva pazza.
L’altra sera a cena, non so quale discoleria aveva fatto Bibi ed ecco che Enrico le ha appioppato due o tre buffetti sulle guance. Lei era in visibilio .D’essere colpita epperò affettuosamente le andavaa meraviglia. Io che non sono capace di sfiorarla neppure con un dito, ebbene lei non mi prende sul serio. Quando la rimprovero, mi guarda con l’aria di chi se ne infischia bellamente. E invece se Enrico le dà una voce, lei subito si raggomitola e siflett e per poi subito cominciare le sue smancerie.Le cene a casa nostra diventano per me un supplizio di Tantalo. Bibi che se ne strainfischia di me, va da Enrico, fa di tutto per salirgli in grembo, gli si spaparanza sopra e comincia a leccarlo i nfaccia con aria adorante. Per tutta la sera. Incessantemente. Per me un ludibrio e un disonore.
Quando poi la serata sfinisce e arriva il tempo del congedo ed Enrico prende il suo cappotto e cisaluta, Bibi riassume un’aria decente. Per lei è finit oil tempo dell’amante e ritornano in vigore le leggi della casa dove lei sta alla maniera di una che abbia vinto il Superenalotto. Saluta garbatamente Enrico e per il resto torna ad assicurarsi il suo territorio, le sue comodità, i suoi capricci ad appagarei quali io e Michela le facciamo da badanti. Troia. Io l’ammazzo.