Mario Sensini, Corriere della Sera 23/12/2010, 23 dicembre 2010
WI-FI LIBERO E RINVIO PER LE CASE FANTASMA. FISCO, CONTROLLI SOPRA I 3.600 EURO
Stop alla commercializzazione delle buste di plastica dal primo gennaio, liberalizzazione delle connessioni wi-fi nei locali pubblici e proroga di due mesi per l’ accatastamento degli immobili «fantasma». Insieme al rifinanziamento del cinque per mille dell’ Irpef al volontariato, nel decreto milleproroghe varato ieri dal Consiglio dei ministri spuntano tre misure inattese. A cominciare dal divieto di vendere i sacchetti di plastica negli esercizi commerciali, che scatterà, come previsto da tempo, dal primo gennaio prossimo. Il ministro dell’ Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si è infatti opposta alla proroga di un anno del bando prevista nel testo iniziale del decreto. E sempre nel corso della riunione del governo si è deciso di abrogare le norme del decreto Pisanu sul terrorismo che di fatto bloccava, obbligando i gestori alla registrazione dei documenti degli utenti, la diffusione delle connessioni internet wi-fi nei locali pubblici. Altra sorpresa, anche se la proroga figurava già da giorni nelle bozze del decreto, lo slittamento a fine febbraio per la regolarizzazione degli immobili non censiti dal catasto. Al cinque per mille dell’ Irpef riservato al volontariato vengono destinati altri 300 milioni, oltre ai 100 stanziati con la legge di stabilità. Della cifra complessiva, tuttavia, 100 milioni di euro saranno riservati, si legge nel decreto, «ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati». Per tutte le altre attività sociali finanziate dal 5 per mille resterebbero, dunque 300 milioni di euro, circa cento in meno rispetto all’ anno scorso. I nuovi fondi sono stati recuperati dal Tesoro ripristinando i tagli all’ editoria e alle emittenti televisive, che erano stati cancellati con un emendamento di Futuro e libertà alla Legge di Stabilità. La decisione del governo ha scatenato le proteste della Federazione Italiana Editori, ma anche di una parte consistente dell’ opposizione parlamentare. Altre proteste arrivano dagli inquilini per la mancata proroga degli sfratti, e altre ancora dai Comuni che attendevano un allentamento dei vincoli di bilancio. Subito rientrate, invece, le polemiche per il presunto aumento dei biglietti del cinema. In mattinata, con il governo ancora riunito, si era parlato di un contributo straordinario di un euro a biglietto, da destinare al sostegno dell’ industria cinematografica, ma è stato smentito sia dal Tesoro che dal ministero dei Beni Culturali. Per sostenere l’ industria del settore, nel milleproroghe è prevista la prosecuzione per altri sei mesi delle agevolazioni fiscali destinate ai produttori. Confermate tutte le altre indiscrezioni della vigilia. Per gli alluvionati del Veneto tasse e contributi resteranno sospesi fino al prossimo giugno, la carta d’ identità con foto e impronte digitali scatterà solo dal 2012, mentre i vincoli agli incroci azionari tra stampa e tv resteranno in vigore per altri due anni. Gli alberghi avranno un anno di tempo in più per adeguarsi alle disposizioni delle normativa sugli incendi. Proroga di un anno anche per le graduatorie dei concorsi pubblici, per l’ emanazione dei decreti per aggiornare i diritti aeroportuali. Inserito all’ ultimo minuto nel testo, dal decreto milleproroghe salta invece il piano straordinario del ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, per l’ emergenza degli scavi a Pompei. Il piano è stato stralciato dal Consiglio dei ministri e sarà riproposto in un apposito provvedimento all’ inizio del nuovo anno. Nel testo, inoltre non figura l’ attesa proroga degli sfratti per le categorie sociali più deboli, una decisione contro la quale si sono già pronunciati i sindacati degli inquilini. Ieri, intanto, l’ Agenzia delle Entrate ha diramato il provvedimento che dà attuazione alla legge di luglio sulla tracciabilità dei pagamenti oltre i 3 mila euro ad imprese e lavoratori autonomi. L’ obbligo di trasmissione telematica della fattura non riguarderà l’ intero popolo delle partite Iva, ma solo una piccola parte di queste, circa il 10%. Andranno comunicate le cessioni di beni e le prestazioni di servizi che superano la soglia dei 3 mila euro al netto dell’ imposta. Se si tratta di operazioni commerciali non fatturabili, cioè quelle destinate ai consumatori finali la soglia che obbliga alla trasmissione telematica dell’ operazione viene elevata a 3.600 euro, che tuttavia comprendono anche l’ Iva. In questo primo periodo di applicazione saranno escluse dal vincolo di comunicazione telematica le operazioni Iva che non sono soggette all’ obbligo di emissione della fattura, come per esempio quelle relative al commercio al dettaglio, effettuate fino al 30 aprile del 2011.
Mario Sensini