Luca De Biase, Nòva24 23/12/2010, 23 dicembre 2010
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Scrittura creativa. La voce narrante. Stile espressivo. Non sono argomenti per anime perse nelle belle lettere di una volta, ma uno dei vantaggi competitivi della tecno-start-up di maggiore successo, o più moda, del momento. Groupon, famosa per il rifiuto di un’offerta d’acquisto da parte di Google da 6 miliardi di dollari, con un fatturato stimato per il 2010 di 500 milioni, offre un servizio di informazioni ai consumatori che vogliono spendere meno ma comprare di più. E, per crescere, investe cifre importanti proprio nella qualità della scrittura dei suoi comunicati. Le persone scelte per questo lavoro devono studiare alla Groupon Academy e imparare seriamente a scrivere con una voce coerente, in un modo attraente e informativo, non banale ma piuttosto sofisticato. Ormai gli scrittori di Groupon sono un centinaio. E il loro numero cresce a vista d’occhio. Tanto che The Atlantic ha dedicato alla questione un articolo che invitava i giovani a dimenticare le scuole di giornalismo e puntare alla Groupon Academy. Questo entusiasmo da parte di un giornale "umanista" ha spinto un blog molto quotato tra i "tecnologi" come GicaOm a ricordare che il giornalismo è un’altra cosa rispetto al buon marketing prodotto dagli scrittori di Groupon. Già. Spesso succede che il web rimescoli le parti in commedia.