Piera Anna Franini, il Giornale 23/12/2010, pagina 31, 23 dicembre 2010
«La mondanità? Preferisco comporre» - Ennio Morricone, romano, 82 anni, è la stella di prima grandezza della musica da film
«La mondanità? Preferisco comporre» - Ennio Morricone, romano, 82 anni, è la stella di prima grandezza della musica da film. Ha scritto quasi 500 colonne sonore durante mezzo secolo di carriera: ripercorso nella autobiografia Lontano dai sogni . Stasera, Roma rende omaggio al compositore bifronte: leggenda della colonna sonora ma pure autore di musica assoluta, cioè svincolata dal set. L’Orchestra di Santa Cecilia, diretta da Antonio Pappano, esegue infatti la cantata ( quindi extracinema) Vuoto d’anima piena , all’Auditorium Parco della Musica. Morricone è un uomo tanto affabile quanto restio a raccontarsi: un uomo d’azione anziché di parole. La sua vita ha orbitato nel mondo del cinema, ma non è stata glamour. Niente red carpet. Semmai, è la vita disciplinatissima d’un soldato (dell’arte), centrata sull’atto del comporre. E questo vuol dire sveglia alle 4.30 del mattino, ginnastica, lettura dei giornali. Alle 8.30 in punto, festivi inclusi, Morricone è alla scrivania della sua bella casa di Roma pronto per scrivere. Chiude questo 2010 con un grande direttore e orchestra che eseguono la sua musica nella sua città. Che effetto le fa? «Sono molto felice, anche perché stimo molto Pappano». In febbraio corrono i 50 anni di carriera. Come li festeggerà? «Lavorando, come ho sempre fatto. Cioè non festeggio». Non è tipo da feste e mondanità. «Non mi ha mai interessato la mondanità. E alzandomi all’alba la sera preferisco andare a letto presto». A cosa sta lavorando? «A una serie di film tv di Alberto Negrin». E dopo? «Si vedrà. Mi piace concentrarmi sulle cose che sto per fare». Metodo di lavoro per cui rinunciò ad Arancia meccanica . «Stavo preparando con Sergio leone Giù la testa . E Kubrick voleva che andassi a Londra a registrare, io invece volevo stare a Roma ». Cosa pensa quando la mente vola a Leone? «Alla sua sete di perfezione, quasi maniacale». Eravate compagni di scuola. Corretto? «In terza elementare. Ma a dire il vero non ricordo nulla». Come è cambiato il cinema negli ultimi decenni? «C’è un problema, ora mancano i soldi, e poi la tv ha assorbito parte dell’utenza interessata al cinema. I registi bravi esistono ancora, eccome. Anzi, sono tanti». Qualche nome? «Penso a Tornatore, a Stefano Reali. Basta, non ne cito altri per non dimenticarne qualcuno». A proposito di grandi registiattori: Clint Eastwood. Fu lui a consegnarle l’Oscar. In che rapporti siete? «Ci siamo visti due volte, ma lo considero amico. Pensi che il giorno prima della sera degli Oscar, venne a salutarmi all’Istituto italiano di Cultura». Lei nasce trombettista, come suo padre. Si spiegano, dunque, i memorabili assolo di tromba? Il Triello del Buono, il brutto, il cattivo , per esempio ». «No, io sono democratico, non è che per una personale passione vado a sacrificare gli altri strumenti. Ho sempre cercato di dare spazio a tutti».