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 2010  dicembre 23 Giovedì calendario

Ecco perché viaggiamo informati (in ritardo) - Oltre ad allungare i tempi di cause, processi, rimborsi e autorizzazioni, la burocrazia all’italiana riesce anche a ral­lentare la tempestività delle informazioni sul traffico

Ecco perché viaggiamo informati (in ritardo) - Oltre ad allungare i tempi di cause, processi, rimborsi e autorizzazioni, la burocrazia all’italiana riesce anche a ral­lentare la tempestività delle informazioni sul traffico. Fi­no a creare ingorghi come quello che lo scorso venerdì 17 ha intrappolato nella neve migliaia di automobilisti sul tratto appenninico dell’Auto­strada le Sole. La colpa di quanto è successo non può essere attribuita solo ai ritar­di nell’aggiornamento dei messaggi sui pannelli elettro­nici o nei notiziari radiofoni­ci, ma anche questa lentezza ha indubbiamente contribui­to ad allungare la coda di vei­coli bloccati. Ma perché un servizio di pub­blic­a utilità non riesce a dimo­strarsi all’altezza del suo no­me? La risposta è relativa­mente semplice, tutte le infor­mazioni diramate su scala na­zionale dal Cciss e da Isora­dio devono essere «preventi­vamente controllate e valida­te » dalla Polizia stradale. Si tratta di una forma di cautela, per evitare che l’eventuale trasmissione di notizie relati­vi a blocchi o rallentamenti inesistenti possa costare agli enti una causa civile. «Tutto nasce dal fatto che al 30% degli italiani sia statisti­camente riconosciuto uno scarso senso civico - è la con­siderazione dell’ingegner Francesco Mazzone, respon­sabile dei progetti di infomo­bilità locale dell’Aci - quindi non si può fare affidamento sulle segnalazioni dirette che arrivano dagli automobilisti. Al contrario di quanto avvie­ne in altri Paesi, per esempio in Germania, dove questa percentuale è sensibilmente più bassa e i notiziari in mate­ria di traffico sono molto più puntuali». Quanto successo da noi non è purtroppo un ca­­so isolato, gravi carenze infor­mative si sono già verificate nel 2006 (quando Isoradio fu accusata di trasmettere solo aggiornamenti filtrati da Au­tostrade per l’Italia), nel 2008, e l’argomento ha rag­giunto il Senato la scorsa pri­mavera, dopo che il 10 marzo un’altra nevicata aveva reso intransitabile l’autostrada A24. Ma gli automobilisti non furono avvertiti in modo adeguato Che capiti durante l’esodo estivo, nelle giornate dei pon­ti di Pasqua o a seguito di eventi climatici eccezionali, non cambia la sensazione di rabbia e di impotenza di chi si trova, suo malgrado, obbli­gato a trascorrere lunghe ore su una strada senza la possibi­lità di percorrere un solo me­tro o di tornare sui propri pas­si. E magari dover pure paga­re il pedaggio, aggiungendo la beffa al danno. Troppo spesso le indicazioni relative ai problemi di circola­zione arrivano in ritardo, e non certo tempestivi sono gli aggiornamenti una volta ri­solto il problema. Tutto di­pende quindi dai tempi tecni­ci della comunicazione tra i canali che diffondono i noti­ziari e la polizia stradale, che ha un ruolo ufficiale all’inter­no del Centro coordinamen­to in­formazioni sulla sicurez­za stradale ( il Cciss). Purtrop­po, però, un vuoto di soli 15 minuti può generare un in­gorgo di proporzioni enormi, visti i flussi di traffico sulle no­stre arterie. Se il sistema at­tuale mostra la corda nelle si­tuazioni quotidiane, raggiun­ge rapidamente il collasso in caso di eventi straordinari. Ma non è detto che questa condizione debba sempre rappresentare la norma, per­ché le tecnologie possono aiutare. Se in passato il siste­ma Tmc utilizzato da radio e navigatori presentava molte lacune, visto che le informa­zioni erano praticamente le stesse che si potevano riceve­re dagli altri canali, i Gps di nuova generazione aggirano l’ostacolo del passaparola tra organizzazioni. I ritmi del traffico sono infatti rilevati sfruttando la rete di telefonia mobile. Dato che c’è almeno un cellulare in ogni auto, se un certo numero di questi ri­sulta fermo su un determina­to tratto di strada, il sistema legge automaticamente e im­mediatamente una situazio­ne critica. All’Automobile Club assicurano che sono in arrivo importanti novità in materia, che passano attra­verso l’integrazione delle in­formazioni locali con quelle nazionali. Il ministro delle infrastruttu­re Altero Matteoli ha dichiara­to che l’emergenza sarebbe stata più gestibile sulla viabili­tà ordinaria. Le code ci sareb­bero state, ma si sarebbe evi­tata la notte al gelo. La situa­zione, garantiscono all’Aci, migliorerà a breve, grazie a un nuovo sistema integrato che utilizza tutti i canali della multimedialità: dal web alle emittenti locali che possono svolgere ruoli importanti, fi­no ad applicazioni dedicate per i cellulari smartphone.