ROMINA MARCECA, la Repubblica 23/12/2010, 23 dicembre 2010
QUASIMODO DIVENTA MONTALE CONCORSO BEFFA AI POLIZIOTTI
Chi ha scritto «Ed è subito sera»? Per tutti è Quasimodo. Ma non per il dipartimento del ministero dell´Interno che ha stilato i quiz per l´avanzamento di qualifica di 116 poliziotti italiani. Un concorso che rischia ora di doversi ripetere per una serie di strafalcioni commessi nella elaborazione delle domande. Per il Viminale l´autore di uno dei più celebri versi dell´ermetismo è Montale.
E così via divagando. Per un totale di otto «trappole» disseminate sul cammino di chi, dopo mesi di studio e una trasferta - dal 29 novembre al 3 dicembre scorsi, nelle nove sedi della selezione (Spoleto, Palermo, Abbasanta, Alessandria, Nettuno, Trieste, Milano, Campobasso, Vibo Valentia), aspirava ad agguantare la barretta da sovrintendente sulla divisa.
A tentare la lotteria della promozione, dopo uno stop che dura dal 2002, sono stati in 16 mila. Al ministero ammettono: «È vero gli errori c´erano ma correggeremo le graduatorie».
La scoperta è venuta fuori dopo che erano già stati pubblicati gli elenchi degli idonei. Un pasticcio che rischia di mandare a monte l´intera selezione. Oltre a risposte palesemente sbagliate, ci sono anche domande per le quali non era stata prevista la risposta esatta nella griglia di quelle possibili.
La commissione che ha redatto gli 800 quiz, suddivisi nelle dieci schede distribuite durante le prove, era composta da generali della polizia in pensione, dirigenti superiori e funzionari. All´ufficio concorsi, adesso, è iniziata una corsa contro il tempo per rivedere tutti i quesiti alla ricerca di altre inesattezze. «Si sta studiando il modo migliore per ripristinare il giusto diritto a tutti i candidati - spiegano dal dipartimento del ministero dell´Interno - Sarà valutata ogni posizione in graduatoria. Il punteggio sarà riformulato anche per i non idonei che sono stati esclusi dalla graduatoria per i questionari inesatti».
Ad ogni domanda esatta sono stati assegnati 1,25 punti. Per entrare tra gli idonei bisognava totalizzare un minimo di 60 punti ai quali sommare, poi, i titoli. In 1.308 ce l´hanno fatta.
I poliziotti sono in fermento. Su Facebook hanno inaugurato due gruppi di discussione sui concorsi da vicesovrintendente. In migliaia si sono rivolti ai sindacati paventando anche l´ipotesi di un ricorso. «Crediamo che determinante negli sbagli della commissione sia stata la fretta - spiega Felice Romano, segretario generale del Siulp - I sindacati da tempo premono per accelerare l´indizione dei concorsi». L´anno scorso era già accaduto un caso simile, al termine dello stesso concorso. In 1.318 erano stati richiamati a Roma per sostenere un miniquiz con tre domande, quelle sbagliate nei questionari originari. Un´impasse che creò malumori e una pioggia di ricorsi. Senza contare che il ministero dell´Interno dovette sborsare le diarie forfettarie da 110 euro al giorno per i poliziotti fuori sede. In quel caso la commissione che stilò i quesiti e le relative risposte era una società esterna «che il ministero pagò tra 700 e 800 mila euro», spiega Romano. La polemica sul nuovo concorso, visto il precedente, è destinata a continuare. Il due dicembre il Consap ha inviato una lettera al capo della polizia Antonio Manganelli, per chiedere l´annullamento della prova sostenuta a Spoleto. «Trenta partecipanti sono stati trattenuti dentro l´aula al termine della prova - scrive il sindacato - per lo smarrimento di una scheda». Inoltre, «la commissione quel giorno - sostiene ancora il sindacato - ha lasciato passare i candidati con gli zaini in spalla, violando le regole sul concorso».