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 2010  dicembre 22 Mercoledì calendario

LE (AMARISSIME) PRIGIONI DEL SOLDATO DI WIKILEAKS —

Per un’ora al giorno Bradley Manning esce dalla sua cella ed entra in una stanza-palestra dove gli è permesso di «camminare» . Le regole impongono che compia un percorso simile ad un 8. Vietate le flessioni o piegamenti sulle gambe. Poi se ne torna nel suo loculo, composto da un letto, un wc e un lavandino. Da oltre 200 giorni, il soldato americano, accusato di aver passato i file a Wikileaks, è rinchiuso in un edificio di Quantico, nei boschi della Virginia. Lì, ad un’ora dal centro di Washington, c’è la base dei marines diventata la sua prigione. Manning, che ha compiuto 23 anni venerdì scorso, è in isolamento. E dunque la sua vita tra le sbarre prevede disposizioni ferree. Il militare viene svegliato alle 5 e gli è concesso di dormire solo dopo le 20. Se prova ad appisolarsi le guardie intervengono, stessa cosa se copre la testa con la coperta. Sulla brandina non ci sono lenzuola e cuscini: il prigioniero potrebbe strapparli e usarli per improvvisare un cappio con il quale togliersi la vita. Anche per questo, i marines devono sorvegliarlo in modo costante. Ogni 5 minuti verificano che tutto vada bene e aspettano una conferma verbale dallo stesso detenuto. Per combattere la noia, Manning può guardare la tv. Tre ore quotidiane che si allungano di poco durante i fine settimana. Sui canali non ci sono particolari restrizioni, tranne quelle legate alle news: può vedere solo i tg locali. Altro svago— scontato— la lettura. Il soldato ha diritto ad un libro alla volta e ad una rivista. Nelle scorse settimane ha sottoposto una lista di testi alle autorità che l’hanno approvata. Saranno i suoi familiari ha portargli i libri per Natale. Ecco l’elenco: Decision Points di George W. Bush; Critica della ragione pura e Critica della ragione pratica di Kant; Propaganda di Bernays; I l gene egoista di Dawkins; Storia del popolo americano di Zinn; Arte della guerra di Sun Tzu; The good soldiers di Finkel; Sulla guerra di Clausewitz. Quanto alla rivista, Bradley ha scelto «Scientific American» . I colloqui sono ridotti al minimo (solo il sabato) e, essendo in isolamento, il militare non può parlare con nessuno, fatta eccezione per il suo avvocato, lo psichiatra e qualche guardia. Non c’è dubbio che le condizioni siano «durissime» — ha sottolineato il legale David Coombs — e in certi momenti Manning appare molto provato. Un amico che ha avuto modo di vederlo, attraverso il divisorio in vetro, ha notato «un declino costante del suo stato mentale e fisico» . Diverse fonti affermano che l’amministrazione sta esercitando forti pressioni. Un lento lavoro ai fianchi favorito dalla lunga detenzione. L’obiettivo è di ottenere le prove per incriminare Julian Assange con l’accusa di spionaggio. Il fondatore di Wikileaks ha cercato di sminuire il ruolo della presunta «talpa» americana — «noi non conosciamo le fonti dei documenti» — ma gli investigatori hanno in mano molti elementi a carico di Manning, comprese le email dove si confida con un amico hacker. E probabilmente sperano che il soldato, alla fine, ceda magari in cambio di uno sconto di pena o altro. A Washington si sarebbero svolte diverse riunioni di esperti legali per s
ottoporre al responsabile della Giustizia Eric Holder un piano per convincere il militare a cooperare. I sostenitori di Manning ritengono che i provvedimenti così severi non siano giustificati e accusano le autorità di giocare sporco. Dal Pentagono rispondono che il soldato è in «regime di massima sicurezza» ma che è «trattato come tutti gli altri prigionieri» . Se per Wikileaks il militare è una «vittima» , in tanti in America lo considerano un traditore che deve restare per sempre in quella piccola cella.
Guido Olimpio