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 2010  dicembre 22 Mercoledì calendario

ASSUNTI SUL FILO DI LANA: SI ALLARGA LA PARENTOPOLI DEI RETTORI


Il presepe dei Baroni si popola di altre statuette. Spuntano parenti veri o presunti promossi o assunti e comunque agganciati all’ultimo istante al grande carrozzone prima del varo della riforma. Succede a Roma, a Tor Vergata, dove il rettore Renato Lauro, ex preside di Medicina e Chirurgia, ha imbarcato in extremis la nuora Paola Rogliani come professore associato di Malattie dell’Apparato respiratorio. Dove insegna anche suo figlio Davide, marito della Rogliani. E ora spuntano altri due nipoti ricercatori di Roma 2.Succede all’Università La Sapienza, dove Giacomo, 36 anni, figlio del rettore Luigi Frati ha battuto 24 concorrenti più anziani di lui. Ma ha vinto sul fotofinish la sua personale corsa contro il tempo: è diventato professore ordinario prima che le norme anti-parentopoli glielo vietassero. Giacomo Frati si aggiunge ad una lista che somiglia molto al suo certificato di famiglia: la madre Luciana Rita Angeletti, moglie del Magnifico, professoressa ordinaria, e la sorella Paola, anche lei professore ordinario. Tutti insieme i più alti dietro, i bassi avanti, nell’album della facoltà di Medicina. L’ultimo assalto alla diligenza riguarda un nodo nevralgico del ddl in discussione al Senato: le modalità di arruolamento dei docenti. Nodo nevralgico ma anche nota dolente.
E così mentre il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini registra «un’accelerazione sul piano di parentopoli prima che entri in vigore la legge», gli studenti si preparano a scendere in piazza.
Il ddl introdurrebbe, se approvato, un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. Padri, figli e consanguinei, fino al quarto grado non potrebbero più insegnare sotto lo stesso tetto. Introdurre questo elemento nella cupola accademica che si spartisce le cattedre di mezza Italia equivarrebbe ad una mezza rivoluzione. Ma non basta per far digerire agli studenti gli altri punti più controversi della riforma.
Nel frattempo il clima a Tor Vergata si è fatto rovente- La II Università della Capitale è un ateneo spalmato con le sue varie facoltà nell’Agro Romano. C’è chi ieri in quella atmosfera rupestre ha messo sotto il naso dei professori la prima pagina de Il Messaggero mostrando il titolo “Il rettore assume la nuora”.
La notizia in realtà merita un aggiornamento. Oltre alla nuora e al figlio, nell’organico di Roma 2 figurerebbero secondo fonti bene informate anche due nipoti del Magnifico: il dottor Manfredi Tesauro, endocrinologo, e orginario di Palermo, come Lauro, e il dottor Roberto Leo, cardiologo.
«Vedo che la mia famiglia si allarga... - è il commento ironico del rettore Lauro, ieri poco propenso a parlare - non si tratta di miei parenti, sono entrambi ricercatori, uno dei due tra l’altro se non vado errato è lucano».
Alla vigilia del nuovo corteo di protesta l’atmosfera si scalda intanto anche tra i ricercatori e tra i docenti. «Quali sono i reali interessi economici che muovono i sostenitori della riforma Gelmini?», si chiedono gli studenti che hanno scritto una lettera aperta. Secondo i firmatari, il rettore Renato Lauro «appartiene a quella schiera di docenti politici che, dopo un primo momento di titubanza, ha accolto a braccia aperte la riforma Gelmini, quella del “merito”, quella contro i baroni», lo stesso che «a due giorni dall’approvazione della legge in Senato ha permesso la chiamata in cattedra di sua nuora». «Chi entrerà, ad esempio, nel CdA di Tor Vergata, quando l’ingresso dei privati sarà obbligatorio per legge?», si chiedono ancora gli universitari di Roma 2 - Entrerà qualche parente, qualche amico degli amici? Forse qualche industriale della cricca di Balducci con cui il rettore è in stretto contatto, come dimostrato dalle indagini in merito agli appalti de L’Aquila e del G8 della Maddalena? (Renato Lauro nelle intercettazioni legate all’inchiesta veniva definito “lo zio”, ndr)». «Non sarà difficile - continua la lettera degli studenti - per un rettore, un consigliere d’amministrazione di un’azienda, e un imprenditore senza scrupoli dell’edilizia scambiarsi di posto a vicenda alla fine dei rispettivi mandati, istituendo vere e proprie mafie locali all’interno dell’Università». Gli studenti se la prendono infine con «il circo politico degli arresti preventivi» e con «i clientelisti che sostengono la riforma». Non salvano quasi nessuno, insomma.
Cosa rimane? Un futuro pieno di incognite. Questo immaginano alla vigilia del rien ne va plus. In compenso gli studenti di Tor Vergata si lasciano alle spalle un passato pieno di “certezze”, consuetudini di cui si potrà fare volentieri a meno. Prima di Lauro era stato Magnifico per circa 12 anni Alessandro Finazzi Agrò, stimato professore che nella stessa facoltà di Medicina ha il figlio Enrico e due nipoti di primo grado. La parentopoli, insomma, come lunga e consolidata tradizione di famiglia.