Giacomo Bassi, Il Sole 24 Ore 22/12/2010, 22 dicembre 2010
LAVORARE NELL’EDITORIA PER RAGAZZI
Il mercato del libro per bambini e ragazzi cresce. Aumentano i titoli in commercio, nascono nuove case editrici, il fatturato complessivo si consolida e il trend di crescita è più sostenuto di quello del mercato librario tradizionale. Una realtà in espansione che ha bisogno di nuove competenze e che si deve avvalere di professionalità diverse da quelle legate all’editoria tradizionale. Ed è stato proprio questo lavoro di specializzazione che ha permesso agli editori, ai librai e alle biblioteche, pure in questi anni di crisi e contrazione dei consumi, di far registrare performance positive sia in termini di numeri sia di formazione del comparto che fanno ben sperare per il futuro. Accanto alle quali si è costruita una rete di associazioni, cooperative o centri di formazione degli operatori del settore che ha saputo valorizzare questo patrimonio acquisito e mettere a sistema le competenze.
I dati sul mercato dei libri per ragazzi forniti dall’Aie, l’associazione degli editori, parlano chiaro: lo scorso anno i titoli in commercio nelle librerie sono stati oltre quattromila, sono aumentate le prime edizioni (passate da 2.709 a 2.930), i volumi venduti hanno superato quota 26 milioni e le case editrici sono diventate 175. Numeri che hanno portato a un fatturato complessivo di oltre 155 milioni di euro (l’anno precedente il dato si era fermato a 149,6 milioni mentre per il 2010, secondo il centro ricerche Nielsen, si registrerà un ulteriore aumento di 5,2 milioni), con una spesa annua per bambino di 18,47 euro e una crescita del settore di mezzo punto superiore rispetto all’editoria per adulti, +4% contro +3,5 per cento.
«Negli ultimi anni, a parte dei fenomeni congiunturali, il quadro che si è delineato è chiaro e positivo. - spiega Giovanni Peresson, direttore del centro studi dell’associazione Italiana Editori e profondo conoscitore del fenomeno -. Crescono gli editori, i titoli, i fatturati. E insieme con questo crescono anche le richieste di professionisti sempre più specializzati, molto attenti all’innovazione e alla sperimentazione». Nella grafica, nelle illustrazioni, nella ricerca dei materiali: i libri per bambini hanno un alto contenuto di immagine (che si riflette anche negli allestimenti delle librerie), i materiali usati non si limitano alla carta, che può avere delle caratteristiche proprie particolari, e ci sono poi i supporti multimediali, e-book e applicazioni per tablet e smartphone, che per bambini e adolescenti sono e saranno sempre più di uso quotidiano. «L’editoria per i ragazzi ha bisogno di nuove e qualificate figure professionali che sappiano comprendere e indirizzare questo mercato e questo pubblico - prosegue Peresson -. É inoltre un settore per sua natura votato all’internazionalizzazione e che ha bisogno di giovani che conoscano le lingue, abbiano familiarità con i mercati e le realtà estere, che sappiano capire quali titoli stranieri potrebbero avere un mercato nel nostro Paese». Nuovi autori, nuovi titoli e nuove traduzioni generano una conseguente domanda di esperti in lingue sempre più specializzati, che sappiano riportare in italiano frasi idiomatiche, linguaggi e immagini fantastiche, nonsense e giochi di parole tipici dei racconti per giovani e giovanissimi. Una letteratura che deve essere infine conosciuta profondamente dai librai e dai bibliotecari, alle prese con la gestione di titoli dalle dinamiche molto diverse rispetto a quelle dei prodotti editoriali tradizionali.
«Questi attori del mondo dell’editoria per ragazzi chiedono formazione, chiedono appoggio, occasioni di incontro. E noi dobbiamo impegnarci a dare loro delle risorse». Grazia Gotti è tra le fondatrici dell’Accademia Drosselmeier, di Bologna, unica realtà italiana (se si esclude una cattedra della facoltà di Scienze della Formazione all’università di Verona) che offre corsi semestrali di formazione per diplomati, laureati e diversi operatori del settore dell’infanzia. Un massimo di quindici partecipanti, lezioni da novembre a maggio, partecipazione a fiere e incontri e infine un periodo di stage di un mese e mezzo in case editrici, librerie o biblioteche sono gli ingredienti principali del percorso formativo offerto. «Il lavoro dell’Accademia - ricorda la Gotti, che è anche tra i docenti del corso - è cominciato ufficialmente nel 2003, ma già come Cooperativa culturale Stoppani fornivamo formazione e assistenza a chi si rivolgeva a noi per specializzarsi nel campo dell’editoria per l’infanzia e l’adolescenza. Da quell’esperienza, che ci ha permesso di creare una rete di conoscenze e di librerie in tutta Italia, sono nate l’Accademia e il suo metodo». Sette anni di attività che hanno portato la Drosselmeier a essere tra i leader della formazione nel settore dell’editoria per ragazzi e della giocattoleria, e che oggi organizza, accanto ai corsi semestrali, lezioni, seminari, workshop e incontri sulle diverse problematiche del comparto.
«Un aspetto che riveste una grande importanza nel nostro approccio - spiega ancora la Gotti - è quello dell’esperienza che si offre ai bambini e ai ragazzi. Come devono essere le librerie? Quali attività si devono organizzare al loro interno? In che modo si può interagire con il territorio? A queste domande noi cerchiamo di dare una risposta, e di darla a chi lavora nel settore». Azione che ha formato librai e operatori in Veneto come in Emilia, in Sardegna come in Puglia, e diffuso, anche grazie all’organizzazione di festival e occasioni di incontro, una cultura della letteratura per ragazzi che sta dando buoni risultati. «Il nostro settore - conclude la Gotti - è in forte espansione, e mentre nascono nuovi editori coraggiosi e preparati, crescono le librerie specializzate indipendenti, si creano nuove opportunità lavorative e attività imprenditoriali giovani, dinamiche e pronte a espandersi».