Cesare Peruzzi, Il Sole 24 Ore 22/12/2010, 22 dicembre 2010
VARIANTE DI VALICO AVANTI TUTTA
Dopo la nevicata di venerdì, che ha diviso in due l’Italia mandando in tilt i collegamenti, arriva una buona notizia. È stato abbattuto ieri l’ultimo diaframma della "galleria di base" lungo la Variante di valico dell’A-1, tra Firenze e Bologna, il più grande tunnel autostradale del paese (8,6 chilometri) e simbolo di questa opera infrastrutturale strategica attesa da anni, che entrerà definitivamente in funzione nel 2013.
Si tratta di un passo concreto verso un sistema di collegamenti più efficiente. I 66,6 chilometri complessivi della Variante (di cui 23,5 già aperti al pubblico), destinati prevalentemente al traffico commerciale, uniranno la Toscana all’Emilia Romagna e consentiranno di risparmiare ogni anno 4 milioni di ore nei trasporti e 45mila tonnellate di carburante, con un beneficio economico di oltre cento milioni.
L’opera, che si può dire targata bipartisan, avendo avuto il via libera dal primo governo Prodi, nel 1996, e il successivo ok al superamento delle problematiche tecniche e realizzative con la legge 443 del 2001 con il secondo governo Berlusconi, avrà un costo finale di oltre 3,5 miliardi ed è considerato uno degli interventi tecnologicamente più all’avanguardia a livello europeo, grazie proprio alla "galleria di base" che ha una sezione di scavo di circa 180 mq, più del doppio di quella del traforo del Gottardo (72 mq) e superiore anche alla galleria dell’Alta velocità ferroviaria sotto l’Appennino (140 mq).
Per la società Autostrade lo scavo, iniziato nel 2005, «è stato realizzato con una velocità di esecuzione senza precedenti in Italia, in condizioni geologiche e geotecniche particolarmente critiche e in presenza di rigidi vincoli di tracciato, con un impiego medio giornaliero di circa 700 lavoratori». Todini costruzioni generali (gruppo Salini), che sta realizzando il tratto La Quercia-Aglio (lotti 9-11) della Variante, al cui interno si trova la "galleria di base", ricorda come questo «sia uno dei nodi infrastrutturali più importanti d’Europa, lungo l’asse Berlino-Palermo» e sottolinea «l’avanzamento del tunnel con punte di 25-30 metri al giorno e un picco mensile di 670 metri».
Che si tratti di un fiore all’occhiello per l’Italia, in grado di riportare in auge i successi degli anni ’50-60, quando l’Autostrada del Sole fu costruita diventando uno dei simboli del boom economico e della capacità di progettazione e di realizzazione del paese, lo dimostra il fatto che il cantiere Todini è stato visitato da delegazioni di ingegneri e tecnici provenienti da tutto il mondo: dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Spagna alla Cina alla Corea e alla Russia.
La "galleria di base", che abbassa la quota di valico dagli attuali 750 a 450 metri, è diventata anche oggetto di studi da parte di numerose università. Un po’ come la galleria dell’Alta velocità ferroviaria. Questa parte di Appennino, insomma, bucata ripetutamente per consentire collegamenti sempre più moderni tra Emilia Romagna e Toscana, in un’area nevralgica per il paese, diventa anche espressione della voglia e della capacità di creare sviluppo. Ed è una sorta di compensazione, anche se in questo senso solo parziale, dei disagi lamentati dalla popolazione residente.