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 2010  dicembre 20 Lunedì calendario

PER RIMEDIARE AI TAGLI I MUSEI SCOPRONO L’ARTE DI ARRANGIARSI

«Ho studiato per guardare i quadri. Ora però devo dedicare altrettanta attenzione ai quadri elettrici». Pronunciata senza forzature ironiche, la battuta di Mariella Utili, direttrice del museo Capodimonte di Napoli, scopre quella che è la nuova realtà dei luoghi d’arte. Preoccupati da bilanci sempre più magri e assillati da bollette di centinaia di migliaia di euro – la climatizzazione della galleria nazionale di arte moderna di Roma consuma gas per 700mila euro l’anno, a Brera il conto dell’energia elettrica è di 412mila euro – i responsabili dei musei si ingegnano per trovare altri introiti.

E così si affittano le sale per eventi aziendali e concerti, si accetta che gli spazi d’arte diventino set cinematografici, si corteggiano mecenate che possano pagare restauri imminenti. La gran sala da ballo del Capodimonte può essere riservata per 15mila euro, quella cosiddetta della culla per 10mila. L’intera Galleria Borghese può essere prenotata (soprattutto di sera) per una visita guidata. Costo: fino a 25mila euro se il gruppo è di 300 persone, il massimo che il museo possa ospitarne in uno stesso momento. Soldi che servono per lavare le tende, tappezzare un divano, imbiancare una sala. Insomma, per non cedere al degrado.