ALESSANDRO NASI, La Stampa 20/12/2010, pagina 27, 20 dicembre 2010
La clinica dell’Orient Express - Il freddo scheletro delle officine Magliola di Santhià, circondato dalle risaie imbiancate del Vercellese, nasconde un cuore caldo e romantico
La clinica dell’Orient Express - Il freddo scheletro delle officine Magliola di Santhià, circondato dalle risaie imbiancate del Vercellese, nasconde un cuore caldo e romantico. Quello dell’Orient Express, il treno d’epoca che, con le sue carrozze blu notte e i morbidi velluti, ha fatto innamorare Agatha Christie e che ha scelto Santhià per tornare a splendere. L’azienda vercellese infatti si trasformerà per i prossimi tre mesi nell’ospedale di lusso del treno, arrivato silenzioso e riservato nei capannoni dell’azienda vercellese specializzata nel settore ferroviario. Quattordici carrozze dal tetto bianco e dal profumo di tabacco che rimarranno nel Vercellese fino a fine febbraio, per sottoporsi a un day hospital super lusso nelle mani di tecnici e «artisti» dell’arredo. La londinese Vsoe, la «Venice Simplon Orient Express» che dal 1982 ha fatto rinascere in tutta Europa il mito dell’Orient Express, ha affidato «in cura» le frecce dagli scalini color oro alle officine vercellesi, per una manutenzione dell’intero convoglio che da marzo ad ottobre del 2011 tornerà a viaggiare con pacchetti turistici da mille e una notte. «I lavori da fare sono davvero tanti e necessitano di una manodopera specializzata - spiegano Giorgio Cabrio e Giuseppe Ladetto, rispettivamente responsabile della produzione e dirigente della Magliola spa -: parliamo di carrozze lussuosissime che devono essere curate nei minimi particolari da tecnici molto preparati. Per questo sull’Orient Express non lavorano solo operai ma veri e propri mobilieri: trattare gli interni in radica così come i velluti colorati di rosso e verde nelle carrozze del tè o le finiture color argento non è da tutti. A turno saranno una decina gli operai che si dedicheranno solo all’Orient». Tre mesi in cui le carrozze, recuperate e riportate alla vita grazie alla passione di James B. Sherwood a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, subiranno un restyling preciso e delicato: «Verranno sostituite tutte le tubature, sistemati gli arredi di pregio, ripuliti i velluti e le moquette, rimessi a nuovo i bagni con i ripiani in marmo, lavati gli esterni delle carrozze, lucidati gli stemmi e le targhe in oro e argento», spiegano i dirigenti della Magliola. Un lavoro specifico verrà poi riservato alle parti meccaniche e ai motori. Mentre questi ultimi verranno smontati e ricontrollati, il materiale rotabile delle carrozze sarà sottoposto a un check-up completo, «anche perché il treno ha un’andatura particolare che consuma maggiormente un lato rispetto all’altro: noi dobbiamo riequilibrare il tutto», spiega Giorgio Cabrio. Il treno d’epoca a cui Agatha Christie dedicò il suo romanzo giallo più famoso di sempre, è storia e fascino ma anche lusso, potenza e tecnologia. Quattordici carrozze da 50 tonnellate l’una: tutte rifinite nei minimi particolari con la moquette che zittisce i passi e il luccichio delle lampade che si riflette sulle decorazioni in argento delle pareti. Corridoi, cuccette singole e suite, ristoranti con chef stellati ma anche spazi per prendere il tè e chiacchierare. Quello che oggi è coperto da un filo di polvere in realtà è il bancone in radica della boutique dove i viaggiatori possono acquistare gioielli e orologi di classe durante il viaggio, per regalare un sorriso a mogli, fidanzate o, chissà, fugaci amanti.