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 2010  dicembre 19 Domenica calendario

Con la lista degli evasori Berlino incassa 2 miliardi - Acquistare o non acquistare? È questo il dilemma della Germania da oltre due anni, da quando, cioè, diversi informatori anonimi hanno iniziato a offrire a Berlino cd pieni di nomi, cognomi e conti segreti all’estero di migliaia di evasori tedeschi

Con la lista degli evasori Berlino incassa 2 miliardi - Acquistare o non acquistare? È questo il dilemma della Germania da oltre due anni, da quando, cioè, diversi informatori anonimi hanno iniziato a offrire a Berlino cd pieni di nomi, cognomi e conti segreti all’estero di migliaia di evasori tedeschi. Acquistare, per recuperare ingenti somme, o rifiutare, per non alimentare il furto di dati? La Germania ha scelto quasi sempre la prima opzione. E ha avuto ragione: lo scambio “dati rubati contro milioni” si sta rivelando un ottimo affare. Stando allo Spiegel tra 2010 e 2011 rientreranno nelle casse federali 1,8 miliardi di euro, frutto, in parte, delle indagini avviate dopo l’acquisto dei cd, in parte dell’ondata di autodenunce presentate da evasori pentiti. Per ottenere le liste elettroniche lo Stato e i Länder tedeschi hanno sborsato meno di dieci milioni. Il rapporto costi-benefici potrebbe mettere a tacere le polemiche su questo genere di scambi. Nel febbraio di due anni nella rete dei finanzieri tedeschi finì un pesce insospettato: Klaus Zumwinkel, fino ad allora irreprensibile capo delle Poste. Il suo nome era su un cd venduto agli 007 tedeschi da un ex dipendente della banca Lgt del Liechtenstein. Costo del cd: 4,5 milioni. Ricavi per Berlino: almeno 200. Le immagini di Zumwinkel che usciva dalla sua villa scortato dagli inquirenti e la sua condanna hanno agito da monito per molti tedeschi, che hanno preferito autodenunciarsi e pagare le tasse evase (più gli interessi), assicurandosi così l’impunità, piuttosto che correre il rischio di ritrovarsi i finanzieri a casa. Capito il sistema, Berlino ha alzato la pressione sugli evasori, incurante sia delle tensioni con la Svizzera, sia dell’alone di mistero che circonda alcuni informatori. Come Hervé Falciani, l’ex dipendente italo-francese della Hsbc indicato come la talpa che, a inizio anno, ha venduto alla Germania un cd coi dati di 1500 evasori in Svizzera. Falciani ha smentito, Berlino non ha confermato, il fisco ha incassato: il cd è costato 2,5 milioni e ha portato ricavi per oltre un miliardo. Un affare, che si è tinto di giallo: a ottobre un austriaco coinvolto nello scambio è stato ritrovato senza vita in un carcere di Berna. La Germania, intanto, ha comprato altri cd (l’ultimo, a ottobre, da un informatore-Robin Hood che ha devoluto in beneficenza gli 1,4 milioni chiesti) e si è coperta le spalle: la Corte costituzionale ha deciso che gli inquirenti possono usare i dati degli evasori contenuti nei cd, anche se ottenuti in modo illegale. Il parlamento tedesco, poi, sta discutendo un giro di vite: in futuro, se vorranno restare impuniti, gli evasori pentiti dovranno denunciare tutti i loro conti segreti all’estero. Per farla franca non basterà più, dopo che Berlino ha comprato un cd proveniente ad esempio dal Liechtenstein, precipitarsi a denunciare un conto segreto nel principato, ma bisognerà svelare anche gli altri conti in giro per il mondo.