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 2010  dicembre 20 Lunedì calendario

Usa, il «raggio della morte» che non uccide - Nei libri di fantascienza era il rag­gio della morte

Usa, il «raggio della morte» che non uccide - Nei libri di fantascienza era il rag­gio della morte. Nella guerra prossi­ma ventura sarà il raggio della vita, l’arma rivoluzionaria in grado di an­nientare il potenziale bellico del ne­mico senza far strage di civili. Per ora non ha ancora un nome, ma ha già una forma. È un sigarone di tre metri e mezzo, un lungo cannone che la Northrop Grumman, un azienda di elettronica militare fornitrice del Pentagono, riesce a montare su una jeep o su un camion militare. La parti­colarità di questo cannone futurista è di sparare potentissimi fasci di mi­cr­oonde capaci di annientare qualsi­asi congegno elettronico senza far al­cun male agli esseri umani nei parag­gi. Per comprendere le prospettive aperte dalla nuova arma basta imma­ginare la tipica situazione con cui si misurano i soldati della Nato in Af­ghanistan quando devono decidere se aprire il fuoco su un’automobile civile diretta verso i loro convogli. Il cannone a microonde sperimentato dalla Northrop scioglierà l’angoscia di quelle manciate di secondi in cui i soldati devono decidere se far avvici­nare il veicolo- rischiando di ritrovar­si fatti a pezzi da un’autobomba-o se invece aprire il fuoco pur sapendo che l’uomo al volante potrebbe esse­re un innocente padre di famiglia. In casi come questi i raggi a microonde del sigarone “friggerebbe” in un atti­mo i circuiti dell’automobile e al tem­po stesso manderebbe in tilt eventua­li inneschi elettronici dell’esplosivo. Descritto nel 1898 dallo scrittore Her­bert George Wells nel romanzo “La Guerra dei mondi”, progettata a pa­role già dallo scienziato Nikolas Te­sla all’inizio del XX secolo, l’arma a raggio doveva in passato fare i conti con le enormi quantità di energia ne­cessaria per alimentarla. Per carica­re un’arma a raggi c’era bisogno, fino a qualche tempo fa, di apparati gran­di almeno quanto un enorme cartel­lone pubblicitario stradale. Gli scien­ziati della Northrop Grumman sono riusciti invece a produrre un’arma trasportabile con i comuni mezzi mi­litari e in grado di “ friggere” qualsiasi bersaglio elettronico a una distanza di circa un chilometro. Il concetto è quello di una torcia gigante capace di spostare un fascio di luce fino al contatto con l’obbiettivo.A quel pun­to qualsiasi circuito elettronico della “macchina nemica” viene distrutto dall’accumulo di energia generato dal raggio a microonde. Già oggi può dunque venir usato per impedire l’esplosione delle trappole esplosive comandate a distanza o per bloccare i kamikaze a bordo di autobombe. L’applicazione più rivoluzionaria sa­rà però il suo­utilizzo per il bombarda­menti di obbiettivi al suolo. Per capir­lo basta immaginare i danni collate­rali di un eventuale blitz israeliano o americano sulle installazioni nuclea­ri iraniane. Per distruggere quei labo­ratori scavati sotto le montagne biso­gnerebbe ricorrere a migliaia di bom­be o addirittura a qualche atomica tattica mettendo nel conto l’uccisio­ne di migliaia d’innocenti. Una squa­driglia di aerei con cannone a micro­onde potrebbe mettere fuori uso tut­te le installazioni nucleari senza fare vittime e costringere Teheran a rico­minciare tutto da zero. Non a caso do­po i primi esperimenti della Nor­throp il Pentagono ha chiesto a Bo­eing, Lockheed Martin e Raytheon di sviluppare un arma a microonde ae­rea. «Quando l’avremo tutto cambie­rà – pronostica David Honey respon­sabile­dello sviluppo scientifico al Di­partimento alla Difesa di Washin­gton – a quel punto la guerra non con­­sisterà più nell’uccidere il nemico, ma nel metterlo in condizione di non nuocere attraverso la deterrenza tec­nologica ».