LUCIO CILLIS, la Repubblica 18/12/2010, 18 dicembre 2010
IL GARANTE SPEGNERÀ I SITI PIRATA MA GLI UTENTI WEB SONO IN SALVO - ROMA
Negli Stati Uniti si chiama "notice and take down". Ovvero prima avverti e poi chiudi. In Italia saranno trattati allo stesso modo i siti che ospitano file coperti dal diritto d´autore oppure che "linkano" a server dove siano archiviati film, fiction, canzoni. E per gli utenti? Nessuna conseguenza, anche in caso di file sharing (cioè di condivisione dei contenuti), mentre i "pirati" subiranno – oltre all´oscuramento dei siti - ammende salate. L´Autorità per le Comunicazioni ha approvato una bozza di delibera sul diritto d´autore che per due mesi sarà al vaglio di tutti i soggetti attivi nel settore, perché suggeriscano modifiche. Nel 2011 il varo definitivo delle nuove regole.
Oggi la distribuzione illegale sta mettendo a dura prova il mondo del cinema, della musica e la stessa avanzata trionfale dei libri digitali. Ci sono blog o siti che pubblicano link a file pirata (poi scaricabili da altri siti in modalità rapidshare). Ci sono blog o siti che offrono motori di ricerca per individuare questo o quel film. Oggi le armi dei detentori dei diritti sono spuntate. Allo stesso modo, alcune regole sulla protezione di questi contenuti appaiono stanche e in ritardo sui tempi.
Per questo la proposta dell´Autorità non calca la mano sugli utenti, semmai su chi materialmente mette in rete file protetti da copyright e su chi li ospita. I detentori dei diritti (come le associazioni che rappresentano aziende di software, case discografiche o cinematografiche, editori) potranno chiedere la rimozione immediata dei file illegali. Passati inutilmente due giorni dalla richiesta, la palla passerà all´Autorità che, accertato l´abuso, impedirà - in parte o del tutto - l´accesso al dominio accusato di irregolarità.
Questo passaggio, per la verità, è ancora poco chiaro: a chi toccherà la responsabilità di inibire l´accesso all´indirizzo dei siti? Sarà forse chiamata in causa l´autorità giudiziaria (con tutti i problemi di super lavoro che già pesano sulle Procure), o sarà direttamente l´Autorità a stilare la "black list" e a chiedere ai gestori delle reti l´oscuramento? E non è nemmeno chiaro se l´oscuramento dei siti nel mirino sarà un obbligo per i fornitori di servizi adsl (provider) o una semplice facoltà. All´orizzonte, intanto, si affacciano anche le sanzioni pecuniarie (si parla di alcune migliaia di euro, in media 12 mila per ogni infrazione) che andranno a pesare sulle teste dei "pirati" informatici e non su chi scarica contenuti vietati. Una serie di azioni favorirà, inoltre, la diffusione di una "cultura del diritto d´autore". Come il via libera alla promozione di un´ampia offerta di contenuti legali. Interessante anche la possibilità di utilizzare licenze collettive.
Il presidente dell´Autorità Calabrò sottolinea l´importanza di questo pacchetto di regole che non «censura le libertà di Internet». Paolo Gentiloni del Pd sottolinea che «l´Autorità ha abbandonato l´idea di una velleitaria crociata contro il peer-to-peer per concentrarsi invece su misure concrete». Merito anche dell´azione di alcuni componenti dell´Autorità come Nicola D´Angelo. Ma un altro commissario Stefano Mannoni ribatte che l´Autorità non ha mai voluto perseguire l´uomo della strada: «Abbiamo sempre avuto un approccio tecnico al problema».
(ha collaborato
Alessandro Longo)