Libero 18/12/2010, 18 dicembre 2010
MULTATO PERCHÉ CANTA MENTRE IL VICINO ISLAMICO PREGA
Scontro di civiltà con multa in Au-
stria. A Graz, capoluogo della regione austriaca della Stiria, un uomo è stato condannato a un’ammenda di 800 euro per aver “denigrato” le credenze religiose del proprio vicino di casa. Messa così potrebbe sembrare una lite di cattivo vicinato, se non fosse che la persona offesa è di religione islamica e la vicenda è diventata il classico scontro di civiltà dove a rimetterci non è l’ospite ma l’ospitante. Helmut
Griese ha dovuto pagare la multa dopo che è stato portato davanti a un giudice con l’accusa di offendere la preghiera islamica intonando lo jodel, il canto tipico delle vallate alpine diffuso in Svizzera, Germania, Italia e anche Austria. Secondo la confinante famiglia musulmana, Griese lo ha cantato durante la preghiera (che i musulmani fanno cinque volte al giorno ed è un pilastro dell’islam), ma non solo. La vera offesa è stata nel come lo cantava: lo jodel di Griese, 63 anni, altro non sarebbe stato che una imitazione – offensiva –
del richiamo alla preghiera del muezzin. Va detto che la preghiera dell’osservante vicino di casa veniva trasmessa in giardino con degli alto-parlanti, per cui Griese si ritrovava comunque a sentirla. Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Krone, il fattaccio (perché ne viene riportato uno) è accaduto un venerdì pomeriggio, giorno di festa nell’islam. Mentre veniva intonato il richiamo alla preghiera Griese tagliava l’erba del suo giardino e cantava lo jodel. I vicini, di fronte a ciò, si sono sentiti offesi e hanno chiamato la polizia, denunciando l’uomo. Il tribunale distrettuale di Graz-West ha preso molto sul serio l’esposto della famiglia musulmana e ha incriminato Griese di “denigrazione dei simboli religiosi”, un’accusa che di solito in Austria è rivolta ai neo-nazisti che profanano le tombe degli ebrei, piuttostocheaunpensionatoultrasessantenne. Griese ha sempre dichiarato che non era sua intenzione offendere nessuno e che quel giorno era soltanto di buonumore, ma per evitare i costi di un processo ha preferito pagare una multa. Di 800 euro.