RAFFAELLO MASCI, La Stampa 18/12/2010, pagina 10, 18 dicembre 2010
Fila di curiosi per il mausoleo di Berlusconi - «Scusi, il Santo Sepolcro?». «Un po’ più avanti sulla sinistra»
Fila di curiosi per il mausoleo di Berlusconi - «Scusi, il Santo Sepolcro?». «Un po’ più avanti sulla sinistra». Ormai la custode lo sa, la gente entra per vedere «Quello». Siamo nell’aula ottagona delle Terme di Diocleziano, a Roma, il museo, per la verità, è un po’ defilato ed è stato anche chiuso per due anni. Ora ci si va per ammirare una piccola ma preziosa collezione di statue romane, tuttavia il luogo è e resta per addetti ai lavori. Salvo che in questi giorni, dopo cioè che giovedì scorso il ministro Sandro Bondi ha inaugurato la mostra di Pietro Cascella dedicata ai segreti del cielo: 16 sculture legate ai corpi celesti. Tra queste ce n’è una «che ci è particolarmente cara» ha confidenzialmente dichiarato Bondi, si tratta del complesso marmoreo indicato come «la volta celeste» ma noto per essere il mausoleo che Berlusconi nel 1990, quando ancora non era sceso in campo, eresse a futura memoria sua e dei suoi cari. Ciò che viene esposto in mostra - beninteso - è un bozzetto 80 per 50, ma il mausoleo reale, quello eretto da Cascella ad Arcore, è una monumentale profusione di marmo: una foresta di 12 pilastri a base quadrangolare, sulla quale aleggia un firmamento di sfere e di stelle. Chi ha avuto modo di visitare il luogo, ne parla come di una sontuosa ara che immette ad una vasta stanza ipogea di 180 metri quadri, con al centro un sarcofago dove - il più tardi possibile - dovrebbe essere inumato il Cavaliere. La disposizione delle tombe ha una chiara evocazione romana: i grandi mausolei - quello di Augusto, quello di Adriano - prevedevano una tomba centrale e una corte di sepolture minori destinate alla corte. Similmente, al santo sepolcro berlusconico, si associano una trentina di posti, riservati ai suoi cari ma anche ai fratelli di elezione: Dell’Utri, Galliani, Letta, Confalonieri. E’ ancora da chiarire se anche Emilio Fede giacerà tra cotanto senno, mentre è noto che declinò l’invito Indro Montanelli: «Domine non sum dignus», disse. Ma se l’impianto sepolcrale rimanda ai romani, la decorazione - stando sempre a chi vi è entrato - sarebbe di forte evocazione egizia, il che ha indotto qualcuno a parlare di mitografia massonica. Forse tutto questo non c’entra niente, ma certo suscita qualche interrogativo il fatto che per l’eterno riposo di un leader di centrodestra - Dio patria e famiglia - non sia stato speso nemmeno un simbolo cristiano. Un’ultima osservazione: tanta profusione di talento e di marmo potrebbe essere del tutto inutile. A legge vigente seppellire qualcuno fuori dai cimiteri è quasi impossibile. Ma pare che Lui intenda farsi ibernare: l’impianto ad alimentazione fotovoltaica, c’è.