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 2010  dicembre 16 Giovedì calendario

QUEI DUE? COME DE MITA E FORLANI"

Silvio Berlusconi non si cura troppo della sfida lanciata ieri dai terzopolisti. «Quei due in televisione – ha scherzato il premier con un amico – mi sono sembrati De Mita e Forlani... mamma mia com´erano vecchi». Oltretutto il Cavaliere è convinto che l´alleanza tra i due leader non sia destinata a durare a lungo. «Fini si è aggrappato a Casini per mascherare la sua debolezza, ma vedrete che, alla prima occasione, Pier lo scaricherà».
«Quando stavano entrambi con me Casini mi ha sempre detto delle cose terribili su Fini». Insomma non è dal terzo polo che, in questo momento, Berlusconi si aspetta le insidie maggiori. Nel corso del vertice del Pdl di ieri sera a palazzo Grazioli il Cavaliere ha fatto spallucce. È un progetto «inesistente», che «non ha futuro».
Ma intanto il gruppo di Fli esiste eccome, condiziona tutte le commissioni parlamentari, e Fini è ancora presidente della Camera. Due problemi che Berlusconi intende affrontare senza indugio. «Fini l´abbiamo sconfitto ma non basta, adesso dobbiamo renderlo davvero inoffensivo». Per questo l´idea è quella di smontare pezzo a pezzo il partito finiano, prima ancora che nasca. Mentre dall´Udc, per la stessa ammissione dei "reclutatori" del Pdl, ancora non giungono segnali di defezioni, al contrario i parlamentari del Fli non sarebbero sordi alle sirene berlusconiane. Andrea Augello, architetto insieme a Silvano Moffa della lettera-appello a Berlusconi e Fini, quella che avrebbe dovuto scongiurare il voto di sfiducia, ieri si aggirava in Transatlantico parlando senza sosta ora con questo ora con quello. E lo stesso faceva Denis Verdini, mai troppo presente a Montecitorio ma ieri inchiavardato tutto il giorno in aula. Secondo chi sta lavorando all´operazione sarebbero sei le colombe finiane tentate dall´esodo. Gli interessati hanno tutti smentito, ma i nomi che girano sono quelli di Carmine Patarino, Gianfranco Paglia, Luca Bellotti, Checchino Proietti, Claudio Barbaro e Andrea Ronchi. Colmo dell´ingiuria, Berlusconi vorrebbe sottrarre a Fli il decimo senatore necessario per mantenere il gruppo a palazzo Madama. E l´anello debole sarebbe il senatore Egidio Digilio.
L´operazione prevede di arrivare a 10-15 deputati, contando anche qualche uscita dall´Udc e dal Pd. «Ma speriamo molto anche nell´Mpa di Lombardo», confida Saverio Romano, fuoriuscito dall´Udc prima di tutti. Proprio Romano si sta lavorando alle corde diversi deputati centristi e lombardiani, ma lontano da Montecitorio, portandoli a pranzo in ristoranti del centro. Berlusconi ha assoluto bisogno di puntellare la maggioranza per far fronte alle prossime votazioni e l´idea è quella di riunire tutti i «responsabili» - i transfughi da Fli, Udc e Mpa - in un unico gruppo calamita. Tutti gli ex An sono scatenati nel corteggiare i "camerati" rimasti con Fini. In questo li aiuta l´odio per il loro ex leader. «Fini è uno stronzo - si sfoga Massimo Corsaro - e scriva bene l´aggettivo. È arrivato qui con 83 deputati di An e si ritrovano con Briguglio e Granata. Complimenti, bel capolavoro».
Questo nuovo gruppo di «responsabilità nazionale» a cosa dovrebbe servire? «Si vive giorno per giorno - ammette un ministro di peso - ma intanto puntiamo ad arrivare a fine gennaio per capire quale sarà la decisione della Corte costituzionale». Se infatti la Consulta dovesse dare il via libera al legittimo impedimento, il Cavaliere avrebbe tutto l´interesse ad andare avanti fino ad ottobre del prossimo anno (tanto dura l´ombrello stoppa-processi). Al contrario, se a gennaio la sentenza fosse di incostituzionalità, a quel punto «non avrebbe senso restare appesi a pochi parlamentari, molto meglio andare al voto».
L´altro "problema" che Berlusconi intende risolvere al più presto è quello della presidenza Fini. Ormai è un´ossessione, non può più vederlo seduto lassù e le sta pensando tutte. È stata rispolverata anche l´idea di far uscire dall´aula i deputati Pdl e Lega ogni volta che toccherà a Fini di presiedere la seduta. Berlusconi ha pronto il candidato alternativo, in pole position c´è Rocco Buttiglione, che servirebbe a insinuare un altro cuneo nell´Udc. Altrimenti la carta di riserva è Maurizio Lupi del Pdl, l´altro vice di Fini.