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 2010  dicembre 16 Giovedì calendario

FRODE FISCALE, IL BRACCIO DESTRO DI TREMONTI RESPINGE LE ACCUSE

Marco Milanese cade dalle nuvole. L’operazione Malta, l’inchiesta della Procura di Napoli su un giro di frodi fiscali per decine di milioni che ha già portato all’arresto di 12 persone? “Non ne so niente”, scandisce il consigliere politico di Giulio Tre-monti, l’ex colonnello della Guardia di Finanza, 51 anni, che da almeno un decennio è il più fedele collaboratore del ministro del dell’Economia. Eppure, secondo quanto rivelato ieri da Repubblica, c’è anche lui, Milanese, nella lista degli indagati dal pm napoletano Vincenzo Piscitelli. L’inchiesta ruota attorno agli affari di Paolo e Vincenzo Viscione, padre e figlio che secondo il magistrato avrebbero gestito un giro di società scatole vuote allo scopo di frodare il Fisco. “Certo che conosco Paolo Viscione - dice Milanese - è un mio compaesano , di Cervinara, provincia di Avellino. Ma non lo vedo da almeno un anno e mezzo”. Eppure, intercettato al telefono dagli investigatori, Viscione tira in ballo, parlando con un suo anonimo interlocutore, proprio il collaboratore di Tremonti e lo accusa di ricattarlo per una non meglio precisata storia.
“RIPETO, non ne so niente, vedrò di informarmi”, taglia corto Milanese che alle ultime elezioni è stato eletto deputato nelle file del Pdl nella circoscrizione Campania 2, dove comanda Nicola Cosentino il deputato (ed ex sottosegretario di Tremonti) di cui la procura ha chiesto l’arresto (respinto dal Parlamento) per camorra. Di Cervinara, paese irpino con meno di diecimila abitanti, è originario anche Pasquale Lombardi, protagonista (ai domiciliari da martedì) dell’inchiesta sulla cosiddetta P3. Mentre viene da Paolisi, soli 4 chilometri da Cervinara, il generale della Guardia di Finanza Giovanni Mainolfi, il cui nome viene tirato in ballo nelle intercettazioni dell’inchiesta P3 per una storia di presunte raccomandazioni. Mainolfi, generale a soli 48 anni, è a capo del comando provinciale di Napoli, ma quanto a rapidità di carriera pochi possono battere Milanese, che nel 2002 incrocia Tremonti diventandone aiutante di campo. Particolare importante: Milanese conosce Dario Romagnoli, ex ufficiale della Finanza poi diventato socio dello studio tributario di Tremonti.
Milanese comincia a correre a più non posso. Nel 2003 è già capo della segreteria del ministro. L’anno dopo si congeda dalla Gdf. Lo aspettano ben altri incarichi. Diventa consigliere politico di Tremonti, docente alla Scuola di economia e delle finanze, membro del consiglio di gestione dell’agenzia delle Entrate e di organismi di vigilanza (legge 231) sulla Rai, le Ferrovie, l’Alitalia. Tutte poltrone abbandonate nel 2008 quando diventa deputato con la benedizione di Tremonti e il via libera di Cosentino.
Nel frattempo, però, Milanese ha fatto in tempo anche a laurearsi e a diventare avvocato (nel 2007). L’ex ufficiale ormai ha fatto il salto di qualità. Arrivano anche gli incarichi di partito. Approda al comitato per la politica economica del Pdl presieduto, ovviamente, da Tremonti. Il quale di recente gli ha affidato anche uno dei progetti a cui tiene di più. Quello della Banca del Mezzogiorno. Un istituto che dovrebbe nascere trasferendo in mani pubbliche il controllo del Mediocredito centrale di Unicredit. Un nuovo dossier importante per Milanese, l’ombra di Tremonti che dopo tanto correre adesso rischia di perdere in casa. A Cervinara.