Ma. Ce., Il Sole 24 Ore 16/12/2010, 16 dicembre 2010
CONTRO IL MAL DI VOTO ARRIVA LA «QUADRUPLA A»
Per Stati Uniti e Gran Bretagna la «tripla A» è come un totem. Sacro, inviolabile e da difendere a tutti i costi dall’assedio delle malvagie agenzie di rating - l’ultima Moody’s lunedì scorso - che da tempo agitano il dito minaccioso indicando quei debiti monstre che mal si addicono a chi ambisce a essere il paladino della solvibilità.
Pochi pensano che Fitch & Co. possano riuscire effettivamente ad abbattere uno dei pochi miti rimasti in piedi. Qualcuno però indica loro, tra il serio e il faceto, la strada giusta per farlo: il team di analisti di UniCredit Research inserisce tra le «11 sorprese per il 2011» una significativa innovazione nella metrica di giudizio di S&P. L’agenzia a breve introdurrà una nuova categoria di rating, la «quadrupla A», per inserirvi Norvegia, Danimarca e tutte quelle nazioni che il debito lo tengono veramente sotto controllo o non lo hanno affatto.
È una provocazione, certo, ma anche la quadratura del cerchio. In questo modo l’onore di Londra e Washington sarebbe salvo. Non solo, il nuovo meccanismo avrebbe anche il pregio di essere iterativo: se la situazione dovesse in futuro peggiorare si può sempre inserire la quinta o magari la sesta «A», promuovere i virtuosi e l’agognata «tripla A» resterebbe salva. In fondo è semplice: basta farlo in silenzio e sperare che i mercati non si accorgano del trucco.