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 2010  dicembre 16 Giovedì calendario

LA MOSSA DI FELTRI: COMPRARE «LIBERO» ASSIEME A BELPIETRO —

Il divieto di incrocio tra giornali e tv rimarrà anche dopo il 2010. «Lo inseriremo nel "mille proroghe"» ha annunciato ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, spiegando che il governo intende mantenere il divieto di acquistare giornali per chi possiede delle televisioni, introdotto dalla Legge Gasparri e in scadenza il prossimo 31 dicembre. Un vincolo che riguarda da vicino la Fininvest, che non potrà allargarsi nella carta stampata. Non per sempre. Romani ha spiegato infatti che il divieto «sarà a tempo» , senza tuttavia precisare il termine. Ma proprio nel giorno in cui viene confermato il divieto di incrocio tra giornali e tv, Il Fatto Quotidiano rivela che due direttori di casa ad Arcore, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro, si preparano a fare il salto e a diventare editori. Insieme. L’obiettivo è Libero il quotidiano della famiglia Angelucci fondato da Feltri e diretto da Belpietro. Il progetto è in fase avanzata. E anche la trattativa per rilevare un pacchetto consistente di azioni del giornale. I due direttori ci stanno lavorando da tempo. Il primo passo è stato il ricongiungimento. Dopo la sospensione di Feltri decisa dall’Ordine dei Giornalisti per il «caso Boffo» , Belpietro ha offerto al fondatore del suo giornale lo spazio per continuare a dire la sua in una serie di interviste, oppure ripescando dall’archivio di Libero vecchi articoli da ripubblicare. Ma la sospensione avrebbe più che altro contribuito ad accelerare il progetto sul giornale, e a rafforzare la volontà di entrambi di girare pagina, affrancarsi dai «padroni» e fare gli editori in proprio. E riportare Libero su un terreno più indipendente, come era stato all’inizio dell’avventura. Gli Angelucci sembrerebbero disposti a fargli spazio. Non è chiaro se questa disponibilità significhi l’uscita da «Libero» oppure solo un ridimensionamento. La famiglia romana, che controlla anche il Riformista, sta riflettendo da diverso tempo sui propri interessi nell’editoria. Si dice che ci siano movimenti anche attorno al Riformista. Si tratta però solo di indiscrezioni, mentre fonti vicine a Libero confermano che il progetto Feltri-Belpietro non solo è concreto ma anche molto avanzato, senza però azzardare previsioni sui tempi. Il nuovo Libero dovrebbe essere più snello: una via di mezzo tra l’attuale quotidiano e Il Foglio. E con un’importante novità: gran parte delle notizie passerebbe per Internet, nuova passione di Feltri, vittima, raccontano, di una vera e propria folgorazione per il web.
Federico De Rosa