MAURO LUGLIO, La Stampa 14/12/2010, pagina 44, 14 dicembre 2010
IL MONDO A COLORI
Il morigerato blu, l’orgoglioso rosso, il virginale bianco, l’inaffidabile verde, il sinistro giallo il sontuoso nero. Fenomenologia dell’arcobaleno
Icolori possono sembrare scontati eppure da sempre sono strumenti di tabù, codici e pregiudizi, influenzano i nostri comportamenti e il nostro linguaggio, come ben spiegato nell’articolo pubblicato sabato scorso. Il blu è il colore dei faraoni, poco amato dai romani perché fisicamente instabile: infatti in latino manca una parola precisa per definirlo. Dio è luce e la luce è azzurra, la Vergine acquisisce il manto azzurro e il colore finisce sugli stemmi nobiliari. Il blu diventa un simbolo per l’Occidente: Onu, Unesco e Unione Europea hanno adottato la bandiera blu.
In latino la parola «coloratus» significa rosso, dunque il colore per eccellenza. In russo la parola rosso coincide con bello: la Piazza Rossa si chiama così perché è bella. A Roma, gli imperatori e i centurioni vestivano di rosso ma anche lo Spirito Santo si manifestò in fiamme rubine. Rosso è il colore di Satana e di Cristo, di cui rievoca il sangue versato.
Il bianco nuziale arriva dopo, quale simbolo di purezza e di luce divina. È uno dei colori più carichi di valenze opposte: candore e purezza da un lato, e dall’altro assenza, resa, privazione (andare in bianco, mangiare in bianco, alzare bandiera bianca). In Asia e Africa il bianco è simbolo di lutto.
Il verde, chimicamente instabile, è difficile da ottenere: forse per questo è il colore del caso, della sorte e della malasorte. Nel Rinascimento uomini vestiti di verde erano giudicati scapestrati, antico pregiudizio che fa associare il colore al permissivismo. Oggi i semafori ci fanno passare con il verde, ma ci fermiamo davanti al rosso, assurto a simbolo di proibizione.
Col giallo si va di male in peggio: il colore del vestito di Giuda e quindi delle terribili stelle di Davide. Nel Medioevo ai falsari veniva dipinta di giallo la casa. Davanti al nero, infine, si può scegliere la via simbolica negativa (morte, funerale) o quella positiva della più sobria eleganza.
*consulente, 50 anni, Monfalcone (GO)