Ilaria Puglia, Il Riformista 14/12/2010, 14 dicembre 2010
SCADE L’ULTIMATUM ALLA MONNEZZA
Napoli. Diciotto giorni fa Berlusconi annunciò: «Napoli sarà ripulita nel giro di due settimane». Il giorno prima il Comune emanò l’ordinanza con cui intendeva arginare l’emergenza rifiuti. Bene, il tempo è passato e la spazzatura è sempre là. Facciamo un rapido bilancio.
Volantini pubblicitari vietati: eppure se cammini in una qualsiasi strada pedonale, nel week end, torni a casa con un tale malloppo di carta da accenderci un falò. Nei mercati sono previsti contenitori per la frazione vegetale eliminata: solo che dei contenitori si deve fare apposita richiesta, li possono avere solo i venditori in regola e, quelli che ci sono, si riempiono in poche ore; per il resto si butta tutto a terra. E lì rimane. Off limits lattine e plastica: ieri ho comprato due CocaCola in lattina in piazza Plebiscito e se vai fuori allo stadio prima di una partita del Napoli trovi solo plastica, perché il vetro è vietato. Priorità a scuole e ospedali (così parlo l’Asìa, l’azienda che si occupa di monnezza a Napoli): le foto del disastro all’esterno della scuola Paisiello, ai Quartieri Spagnoli, hanno fatto il giro del web. Non saranno privilegiate alcune aree a discapito di altre: ci sono interi quartieri popolari lasciati a sé stessi. Negli altri è attuata una turnazione: il Vomero, per esempio, viene ripulito ogni venerdì, mentre Fuorigrotta, che ospita lo stadio San Paolo, quando il Napoli gioca in casa. E meno male che ci sono anche le partite di Coppa! Negozi, locali e pubblici uffici dovranno avere i bidoni per la differenziata, che anche tutti i cittadini dovranno fare, utilizzando l’apposito servizio Asìa per gli ingombranti: rido, perché a un passo dalla centralissima piazza degli Artisti, al Vomero, due materassi giacciono abbandonati da dieci giorni in mezzo al marciapiede. Della raccolta differenziata da avviare il prossimo 31 dicembre non si è detta una parola. Né sui necessari impianti di compostaggio. Napoli è la capitale internazionale dei numeri al lotto. E i giorni sappiamo contarli anche noi.