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 2010  dicembre 15 Mercoledì calendario

LETTERE DAL FRONTE NAPOLETANO

Napoli. Forse non tutti sanno che la raccolta differenziata, a Napoli, copre il 19% (contro il 35% richiesto ad un comune per legge) ed è limitata solo ad alcuni quartieri. Dobbiamo però dare atto al Comune del fatto che, laddove è partita, la raccolta porta a porta funziona. Prendiamo il caso della periferia orientale: Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio sono miracolosamente pulite. Lì la raccolta differenziata la fanno dal 2008. Ogni venti metri si trovano, lungo la strada, gli appositi cassonetti per l’umido, la plastica, il vetro, l’indifferenziata, sia all’esterno che all’interno dei palazzi. L’aspetto delle strade e delle piazze è talmente rassicurante che i napoletani che ci capitano per lavoro addirittura poi si intrattengono nei bar o negli uffici pur di non tornare in questo scempio di città. Certo, fa rabbrividire il pensiero che, nonostante venga differenziata a monte dagli alacri abitanti, la spazzatura venga poi gettata indifferenziatamente nelle discariche dove finisce anche quella cittadina. A Napoli non esistono impianti di smaltimento rifiuti. È la Regione che dovrebbe indicare i siti per i termovalorizzatori, mentre il Comune dovrebbe regolare la raccolta differenziata. Il fatto è che la giunta regionale è a guida Pdl, mentre quella comunale dipende dal Pd (il mandato del sindaco, tra l’altro, scadrà a breve, nel 2011), per cui probabilmente le prossime elezioni saranno fatte su un cumulo di spazzatura (e non soltanto idealmente). Pare che Comune e Provincia abbiano indirizzato, proprio in questi giorni, una delibera dirigenziale interna alla Regione per avere delucidazioni sul caso, quasi una richiesta informale di mettere in condizione le rispettive amministrazioni di ben operare nella raccolta differenziata. Dunque siamo alle solite. La politica a mille anni luce dalle esigenze dei cittadini, la spazzatura in mezzo alle strade. Io li invidio i cittadini della nostra periferia orientale, vorrei vivere nel pulito, pur sapendo che la spazzatura di tutti, poi, viene unificata nelle discariche. Preferirei essere fatta “fessa e contenta” anche in città. Sempre meglio che essere trattata da “fessa” e basta.