Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 15 Mercoledì calendario

COME È ARTICOLATO IL VOTO DEL GRUPPO UDC AL SENATO


Quando si parla dei senatori dell’Udc, bisogna guardarsi bene dal far riferimento all’intero gruppo senatoriale. La denominazione ufficiale del gruppo dei seguaci di Pier Ferdinando Casini a palazzo Madama, infatti, comprende ben sei denominazioni, decisamente un numero straripante per i quattordici membri. Il fatto è che pochi rispondono agli ordini dell’Udc. Il voto di ieri ne è la conferma.
Il capogruppo Gianpiero D’Alia, Udc di ferro, tale eletto e tale rimasto (l’unico), ha annunciato il voto contrario alla mozione di fiducia. Gli sono andati dietro in cinque: Dorina Bianchi (originariamente eletta nel Pd), Mirella Giai (eletta all’estero in una lista di associazioni di emigrati), Claudio Gustavino (eletto nel Pd, transitato poi nei rutelliani), Luciana Sbarbati (eletta nel Pd, repubblicana di centro-sinistra) e Achille Serra (eletto nel Pd).
Per la fiducia si sono invece espressi in due: il valdostano Antonio Fosson e Salvatore Totò Cuffaro, formalmente ancora Udc, pur se vicino ai Pid-popolari di Italia domani. In dissenso formale dal gruppo, hanno dichiarato di astenersi i tre senatori della Volkspartei: tuttavia, per non assommare i loro voti a quelli ostili alla fiducia (come prevede il regolamento di palazzo Madama, diversamente da Montecitorio), si sono dichiarati assenti al momento del voto. Pure in dissenso formale dal gruppo si è espressa Adriana Poli Bortone, unica parlamentare di Io Sud, e anche lei è figurata assente al momento del voto. Infine, del tutto assenti, sia dalla seduta sia dal voto, i due senatori a vita, Giulio Andreotti (da qualche tempo ritirato) ed Emilio Colombo.
Come si vede, una votazione articolata, per usare un eufemismo. A ben vedere, si è trattato soltanto della conferma che il gruppo senatoriale dell’Udc è, di fatto, un secondo gruppo misto. Quando si fanno i conti sui numeri del Senato, è sempre opportuno ricordarlo.