GIOVANNA VITALE , la Repubblica 13/12/2010, 13 dicembre 2010
LE ASSUNZIONI ILLEGALI SARANNO CANCELLATE" - ROMA
«Chi è stato assunto illegalmente dovrà lasciare il posto di lavoro». Travolto dall´affaire Parentopoli, il sindaco Gianni Alemanno passa al contrattacco e annuncia la linea dura, sebbene limitata ai soli dipendenti arruolati nelle società comunali senza rispettare le regole.
«Accettiamo la sfida del cambiamento», sbotta a margine della convention organizzata dal Pdl all´Eur, «non cercheremo capri espiatori, ma chi ha sbagliato dovrà pagare». E pazienza se tanto Atac quanto Ama, le due municipalizzate finite nella bufera, siano controllate al 100% dal Campidoglio, che ne nomina il management e ne sorveglia la gestione. Per quanto lo riguarda, il primo cittadino di Roma si sente immune da colpe. «Non fa parte dei compiti di un sindaco seguire le assunzioni», taglia corto. «Il Comune è azionista unico, esistono degli amministratori delegati e delle responsabilità, però tutto questo sarà verificato». Affermazioni «indecenti» per il capogruppo capitolino del Pd Umberto Marroni: «Ormai la destra che governa Roma è al delirio, invece di dimettere gli autori di questo disastro tra poco dirà che è in atto un complotto pluto-giudaico-massonico. Adesso basta con lo scaricabarile, la colpa è del sindaco che nomina i vertici delle aziende, non di altri». Anche perché «non si tratta di qualche caso isolato ma di migliaia di assunti per chiamata diretta», aggiunge il coordinatore cittadino Marco Miccoli. Ma la governatrice del Lazio, Renata Polverini, minimizza: «I raccomandati purtroppo esistono da sempre».
A far luce sulla vicenda ci penserà la magistratura, ordinaria e contabile, che ha aperto due diverse inchieste. La prima, avviata per abuso d´ufficio che presto potrebbe estendersi alla truffa, verterà sull´esame di contratti e libri-paga relativi al personale di Atac e Ama reclutato negli ultimi sei anni, il limite temporale oltre il quale scatta la prescrizione degli eventuali reati commessi. Oggi il Nucleo operativo dei carabinieri inizierà ad acquisire i documenti. Un allargamento voluto dal procuratore capo Giovanni Ferrara e che dunque coinvolgerà pure l´amministrazione Veltroni.
Nel frattempo è bagarre politica. Per uscire dall´angolo, infatti, Alemanno annuncia «da gennaio nuove norme così ferree che neppure l´ultimo degli assunti potrà essere sfiorato dal dubbio» e attacca la passata maggioranza: «Non possiamo essere messi sul banco degli imputati da una sinistra che non ha alcuna autorità morale per farlo», ha urlato dal palco dell´Eur. «A Roma abbiamo ereditato una città coperta dai debiti: il Comune era a rischio dissesto. Da tre anni governiamo la città, paghiamo i debiti del passato e non sforiamo i bilanci». Ma l´ex assessore Marco Causi, ora deputato del Pd, non ci sta: «La smetta Alemanno di auto-assolversi e di gettare fango su chi ha governato prima di lui. Si domandi, e dica ai cittadini, che fine hanno fatto le regole messe in piedi dalla giunta precedente per allontanare la politica dalla gestione delle aziende pubbliche; si chieda se le persone che ha nominato nei cda siano all´altezza sotto il profilo della professionalità e competenza, non solo del rapporto fiduciario con il sindaco. E dato che duemila assunzioni, a un costo del lavoro per l´azienda di 35 mila euro, fanno 70 milioni, come ha potuto il Comune sobbarcarsi tale costo? Non era vero allora che il bilancio capitolino fosse così disastrato. Alemanno farebbe bene a smetterla, una volta per tutte, con la propaganda».