Marco mobili e Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore 14/12/2010, 14 dicembre 2010
LO SPESOMETRO VALE PER TUTTI
Uno «spesometro» a due vie, che per imprese e operatori economici rappresenterà la versione semplificata dell’elenco clienti-fornitori abolito nel 2008, ma per gli altri cittadini intende rappresentare una finestra aperta su tutti i consumi significativi. Il nuovo strumento, su cui l’amministrazione finanziaria sta lavorando per attuare le previsioni della manovra d’estate, vedrà le prime comunicazioni ufficiali solo dall’autunno 2011, ma già dalla metà del prossimo anno dovrebbe imbarcare tutti i contribuenti che effettuano acquisti superiori a 3.500 euro. Spese e prestazioni di cui il fisco chiederà conto a professionisti, artigiani e commercianti domandando loro di inviargli i dati, magari indicati negli scontrini fiscali, relativi a chi acquista.
Il censimento
Secondo il calendario ipotizzato dai tecnici dell’agenzia delle Entrate, il debutto ufficiale della nuova comunicazione unica avverrà entro la fine di ottobre 2011, quando imprese e intermediari dovranno mandare al fisco i dati sulle vendite di beni o le prestazioni di servizi che avvengono in ambito business; il primo monitoraggio sugli acquisti effettuati dai consumatori finali dovrebbe invece scattare a maggio 2012, e riguardare le operazioni effettuate nel 2011, escludendo quindi le puntate nei negozi in queste ultime settimane dell’anno. Il censimento, che nelle intenzioni dell’amministrazione finanziaria non può deragliare dai binari della semplificazione, sarà una comunicazione unica, in via telematica, su tutte le operazioni rilevanti avvenute nel corso dell’anno precedente. Per essere considerate «rilevanti», le operazioni 2010 (dunque solo quelle fra imprese) dovranno superare una soglia ancora da fissare, ma comunque molto superiore a quella minima da 3mila euro indicata dalla manovra correttiva, mentre nel 2011 per entrare nel censimento sarà sufficiente superare i 3.500 euro.
Gli obblighi
Le date lontane in cui è prevista la comunicazione telematica, però, non devono ingannare, perché la raccolta di informazioni deve cominciare molto prima: per le attività tra imprese l’avvio sarà praticamente immediato (il provvedimento del direttore dell’agenzia dovrebbe arrivare in settimana), mentre per quelle che riguardano i consumatori l’avvio sarà a metà 2011 (anche se è possibile un periodo-finestra di qualche mese). È questo l’aspetto che interessa più da vicino i contribuenti: quando si effettuerà un acquisto superiore a 3.500 euro, insieme all’importo bisognerà fornire al venditore il proprio codice fiscale, che il commerciante o l’impresa provvederanno poi a comunicare al fisco.
I nodi applicativi
Il meccanismo ricorda da vicino lo «scontrino parlante» che si usa per ottenere le detrazioni fiscali sui farmaci, con una differenza fondamentale: lo scontrino stampato in farmacia finisce nelle mani del contribuente, che lo allega alla dichiarazione per ottenere lo sconto Irpef. Con lo «spesometro», invece, il dato rimane nelle mani del venditore, e bisognerà vedere in che modo si supereranno gli importanti problemi di privacy che un sistema del genere comporta. Il provvedimento del direttore dell’Agenzia dovrà anche risolvere la questione degli acquisti a rate, in cui al debutto si paga solo l’acconto. È probabile che il valore per considerare rilevante o meno l’operazione sia quello complessivo, ma sarà necessario introdurre una serie di strumenti per evitare frazionamenti che nascano solo per dribblare il censimento.