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 2010  dicembre 13 Lunedì calendario

Mccann Colum

• Dublino (Irlanda) 28 febbraio 1965. Scrittore. Tra i suoi libri Zoli, I figli del buio, Questo bacio vada al mondo intero • «[...] grande talento narrativo [...] passione per le culture marginalizzate e per i personaggi dal talento più grande della vita [...] ha deciso di non vivere in Irlanda, ma in America. “Mi sento vicino a Rusdhie e Ondaatje che parlano di se stessi come di ‘bastardi internazionali del mondo’: senza una vera patria. Ma la verità è che amo mia moglie, che è americana. Prima ancora che ci sposassimo le ho detto: io voglio scrivere, e lei ha risposto ‘e io voglio vivere vicino alla mia famiglia’. [...]”» (Antonio Monda, “la Repubblica” 1/9/2007) • «[...] Ho avuto un’infanzia felice, e come diceva Montaigne: la felicità scrive bianco, non appare sulla pagina. [...] Mio padre era editor letterario dell’Evening Press e portava a casa tonnellate di libri. In gioventù ha giocato nella premier league inglese. Non aveva tuttavia un enorme talento e ha cominciato a scrivere di sport, e con successo. Poi è passato ai libri per ragazzi e ora, per confermare l’eclettismo della famiglia, è un coltivatore di rose di fama mondiale. Io ho sempre desiderato scrivere e cantare, come tutti gli irlandesi, la mia canzone, magari triste. Ho cominciato anch’io come giornalista sportivo, a soli dodici anni, per l’Irish Press e l’Irish Independent” [...] modelli letterari? “Frank McCourt, del quale mi onoro di essere stato amico. A vent’anni amavo Kerouac e Ferlinghetti, poi ho scoperto Joyce, che a mio avviso è la voce del Ventesimo secolo. Tra gli scrittori attuali amo Don DeLillo e Peter Carey [...] Sono venuto per la prima volta in America a ventun anni, e ho attraversato in bicicletta quarantadue stati. È stato un viaggio che mi ha cambiato la vita: qui ognuno ha una storia, e un profondo bisogno di raccontarla. I migliori imparano anche ad ascoltare ed è un aspetto della democrazia americana. Così ho cominciato ad amare la grande letteratura americana, in particolare Il grande Gatsby e Steinbeck”» (“la Repubblica” 19/12/2009).