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 2010  dicembre 13 Lunedì calendario

ASSENZE E INDECISI: LA FIDUCIA SI GIOCA SU 7 VOTI — A

questo punto, la forbice quotata per la maggioranza indica un minimo di 312 e un massimo di 316 voti mentre quella indicata per l’opposizione va dai 308 ai 314 voti. La mozione di sfiducia parte infatti da una base sicura di 308 deputati mentre il voto di fiducia può contare su 312 alzate di mano certe, anche se Denis Verdini arriva a calcolarne 315. Questo però non vuole dire che l’esito dello scrutinio previsto per domani alla Camera sia scontato. Perché i 4 incerti, gli imprevedibili astenuti, le possibili assenze e le tre deputate che sono in attesa di partorire (una del Pd e due di Fli) potrebbero fare la differenza, in un senso e nell’altro.
Gli scenari possibili sono tre. Con molte subordinate, però. Vittoria «larga» dei filogovernativi, con 316 contro 308 o 311 voti, se Paolo Guzzanti (liberali), Massimo Calearo (trasfuga del Pd, dell’Api e del misto), Silvano Moffa (Fli) e Ricardo Antonio Merlo (eletto all’estero e solo di recente confluito nell’Udc ma corteggiato dal Pdl) si schierano a favore di Berlusconi. Vittoria strettissima del centrodestra, 314 a 313, se le tre deputate in dolce attesa (Bongiorno, Cosenza e Mogherini) riescono a votare la sfiducia e se, in aggiunta , Moffa (Fli) e Merlo (Udc) si allineano alle indicazioni dei rispettivi gruppi. Invece passa di misura la sfiducia 314 a 313 se Paolo Guzzanti (liberali) si posiziona con il centrosinistra insieme a Moffa e a Merlo. Ma c’è anche l’ipotesi pareggio, 313 a 313, se Calearo decide di astenersi in solitudine: in quel caso il governo ottiene una fiducia tecnica perché la mozione di sfiducia deve ritenersi respinta.
A 24 ore dal voto — mentre oggi alle 9 il presidente del Consiglio farà le sue comunicazioni al Senato per poi consegnare un testo scritto alla Camera, dove la seduta è convocata per le 16 — la conta è ancora incerta. Perché c’è anche un’altra incognita: gli astenuti saranno solo 3 (il presidente Fini e i due deputati della Svp tirolese), o al massimo 4 se si aggiunge Calearo? E ancora: si verificheranno altre assenze oltre alle possibili defezioni delle tre deputate in maternità?
In questo marasma di cifre, Marco Pannella ha chiarito cosa faranno i sei radicali sebbene uno di loro sarebbe ancora corteggiato dal Pdl: «Sfiduciare, stando così le cose, e necessariamente sfiduciare specificamente e istituzionalmente il governo e tutto il regime con le sue maggioranze e con le sue opposizioni». Paolo Guzzanti si è tenuto una porta aperta: «Il mio aut aut a Berlusconi resta chiarissimo: se dichiarerà in Parlamento che l’attuale legge elettorale è morta io voterò la fiducia». Infine, Antonio Cuomo (Pd) smentisce «categoricamente» che voterà la fiducia.
Dino Martirano