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 2010  dicembre 11 Sabato calendario

IL PREMIER OFFRE POSTI". E FLI SI DIVIDE - ROMA

Nel quartier generale dei finiani regna la tensione. Nessuno nasconde il martellamento di Silvio Berlusconi su una manciata di deputati. «Li chiama tutti i giorni, li blandisce, vende il suo prodotto politico, fa pressione e gli promette la luna», racconta un dirigente futurista. Dove la luna è un ingresso nella squadra di governo in cambio del voto di fiducia. Così il dibattito interno a Futuro e libertà sul da farsi martedì è sempre più serrato, con qualche colomba attenta alle tesi del premier che chiede «libertà di coscienza» alla Camera. Ma la sensazione dei più è riassunta dal coordinatore Adolfo Urso: «Alla fine il gruppo si esprimerà in modo unitario». Anche se non sono pochi quelli che temono che Berlusconi la fiducia la porterà a casa comunque. E allora, non nascondono, «sarebbe la giornata del suo trionfo, andrà gongolante da Vespa e Minzolini a cantar vittoria e noi dovremo assorbire la botta. Ma per Berlusconi sarà un´illusione». Perché, spiega lapidario Urso, «in questo caso noi usciremmo dalla maggioranza, ove una maggioranza ci fosse, ma non dal centrodestra che vogliamo rifondare». E poi governare sarà un problema del premier, con il Fli che deciderà come votare caso per caso.
A far salire la tensione è la "star" della giornata, quel Giampiero Catone che - finiano da appena otto settimane - prima annuncia il suo sostegno al Cavaliere e poi parla di una lettera a Fini di un drappello di deputati («sette o nove») per chiedere di accettare un Berlusconi bis senza passare dalle sue dimissioni. «Non è vero, nessuno ha scritto a Fini», smentiscono i colonnelli futuristi. Sarà, ma che qualcosa stia bollendo in pentola è sensazione diffusa. Non per niente un futurista di rango racconta che «Berlusconi passa le ore al telefono a blandire i nostri. Li chiama uno per uno per dirgli quanto sarà politicamente generoso». Insomma, in cambio di un voto offre un posto da sottosegretario tra quelli rimasti liberi negli ultimi mesi. Un falco del Pdl conferma la strategia di Berlusconi aggiungendo che secondo il premier «i numeri per la fiducia alla Camera già ci sono, ma sfilare dei finiani renderebbe la vittoria ancora più schiacciante».
Chi ha messo nel mirino Berlusconi? Chi chiama? Nessuno se la sente di fare nomi. Ci si limita a indicare «quelli che ritiene più malleabili». Tre o quattro deputati. Che poi all´interno del partito fanno pressione per essere meno intransigenti verso il premier e il suo governo. E qui i nomi circolano: Catia Polidori, Giuseppe Consolo e Silvano Moffa. Quest´ultimo nel vertice di giovedì aveva espresso le sue perplessità sulla linea del partito. Quindi ha fatto circolare tra i colleghi un documento-appello chiedendo «un atto di responsabilità di fronte ai problemi del Paese che porti Berlusconi e Fini a trovare l´intesa su un nuovo programma». Da qui la sparata di Catone sulla lettera dei dissidenti. Interpellato sulla missiva lo stesso Moffa afferma che «al momento non c´è nessuna iniziativa, ma vedremo nelle prossime ore».
Chi ha parlato con Fini racconta che il presidente della Camera da giorni ascolta le richieste dei "dubbiosi", discute ed espone le sue ragioni. Anche se con i suoi collaboratori è tranquillo: «Magari non sono d´accordo sulla tattica, ma non dubito che voteranno con il resto del gruppo, li conosco e me lo hanno garantito». Oltretutto una colomba al momento fuori dalle polemiche come Roberto Menia, spiega che il miglior alleato di Fini è proprio il Cavaliere: «Quando Berlusconi ci dà dei comunisti e dei traditori non fa altro che compattarci. Solo Gesù può dire con me o contro di me».