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 2010  dicembre 11 Sabato calendario

Per essere felici una casa rossa e una tovaglia blu - Cerchi dinamismo, passione ed energia? Punta sul rosso

Per essere felici una casa rossa e una tovaglia blu - Cerchi dinamismo, passione ed energia? Punta sul rosso. Desideri mostrarti come una persona vivace e accogliente? Scegli l’arancione. Vuoi dare un’idea di freschezza e profumo? L’alternativa è tra lilla, lavanda e giglio. Se invece temi un incidente in auto vai sul sicuro: fatti notare e compra un modello giallo! Che il colore sia una cosa seria e che influenzi la quotidianità, il marketing e l’architettura lo hanno scoperto da anni, ma nel nostro Paese si riscopre una nuova consapevolezza, tanto che la International Association of Color Consultant/Designers (IACC), la più importante associazione mondiale di progettisti del colore, ha deciso di iniziare la propria attività anche in Italia con un corso. «Siamo uno dei Paesi che storicamente ha saputo usare meglio i colori: è arrivato il momento di diffondere l’idea che il colore ci può far vivere meglio, con noi stessi, con gli altri e con l’ambiente», spiega Massimo Caiazzo, color designer, docente di Cromatologia presso l’Accademia di Verona e responsabile nazionale dell’IACC. «Il clima cromatico di una casa è fondamentale: il colore è un elemento determinante per ottimizzare la percezione dei volumi, della temperatura e del tempo trascorso in ogni ambiente». La finalità del seminario in programma tra qualche settimana è quello di evidenziare le influenze fisiologiche e psicologiche che i colori possono avere sull’uomo. Il rosso può innalzare il battito cardiaco, e subito riporta alla mente il concetto di energia e vitalità, con la conseguenza che si ha una percezione accelerata del tempo che passa. Una cucina rossa potrebbe quindi interferire sul momento dei pasti, che invece richiederebbero calma e tranquillità. A differenza del blu, il colore statisticamente più rassicurante e riconosciuto, che invece il tempo lo dilata: una tovaglia di questo colore è quindi l’ideale per chi rischia di mangiare troppo e con troppa foga, mentre le tinte tendenti all’azzurro e al celeste danno un senso di raccoglimento e tranquillità. «Conoscere la progettualità dei colori non significa giocare con la tavolozza, ma sapere anche usare nel modo corretto la luce», sottolinea Caiazzo. Una casa bianca, per esempio, apparentemente potrebbe dare un senso di minimalismo, freschezza, luminosità. Invece le pareti non diventano altro che lo schermo su cui si proiettano ombre: e quella che sembrava una casa bianca diventa una casa grigia. In questo caso il progettista deve sapere quale bianco usare e come giocare con le luci per non dare un senso di ansia a chi la abita». Il corretto uso delle tinte e dell’illuminazione può incidere anche sulla bolletta: l’abuso di colori freddi dà un senso di gelo che porta ad aumentare il livello di riscaldamento, mentre pavimenti e arredamenti scuri assorbono luce, e il senso di buio fa impennare il consumo di energia per l’illuminazione. Ecco quindi che un corridoio lontano da fonti di luce può essere acceso con colori tendenti dal rosso al giallo, mentre uno spazio dove si ha bisogno di luminosità e concentrazione come uno studio ha bisogno di colori come il panna, il bianco burro o l’ecrù. Vivere meglio partendo dal colore! È questa la mission di Caiazzo, artefice anche del primo intervento europeo di riqualificazione cromatica di un istituto di pena, a Bollate. «Volevamo offrire una percezione diversa del carcere all’interno e all’esterno, per andare incontro anche ai parenti e agli dipendenti, non solo ai detenuti», spiega Caiazzo. «Cornici colorate alle finestre delle celle, l’uso di un pervinca che ha dato un tono accogliente alla mensa e una lunga sfumatura di tinte diverse in un triste corridoio di cento metri sono l’esempio di come un carcere svolga la propria funzione senza per forza assumere le sembianze di una gabbia oppressiva». E a proposito di grigio, Caiazzo e i membri dell’IACC stanno pensando all’Expo di Milano quale occasione per togliere l’etichetta di «città grigia» al capoluogo lombardo, con progetti di ristrutturazione cromatica. «Il paesaggio emozionale di Milano è legato a colori tristi: è una città piena di colori, ma la gente ricorda solo il grigio. Bisogna partire da qui, dai ponti, dai cavalcavia, dalle zone dismesse, per dare una nuova tinta alla metropoli». Se invece vi accontentate di dare una nuova tinta alla vostra vita di coppia, potrebbe bastare una pennellata alle pareti per trovare nuovi vigori e stimoli: niente soffitto rosso, è troppo acceso, e niente pareti azzurre, troppo rilassanti. Meglio orientarsi tra lo zafferano e il cannella. Parola di cromatologo.