Americo Bonanni, varie, 11 dicembre 2010
LA TV 3D, PER VOCE ARANCIO
Il campo di battaglia delle tecnologie informatiche racconta tante storie. Alcune si sono diffuse rapidamente e oggi sono veri e propri standard. Altre, apparentemente fortissime, sono state presto dimenticate. Sono passati pochi mesi dall’apparizione sugli scaffali dei primi modelli di televisori 3D, e gli acquisti natalizi sono alle porte: quale sarà il futuro di questa tecnologia? Quando uscì Avatar di James Cameron il 3D sembrava destinato a imporsi rapidamente, oggi trova ancora un’accoglienza tiepida nei negozi.
«Il 3D è qui per restare, non è un flirt» (Cameron durante la recente conferenza Blu-Con 2010 a Beverly Hills).
A parte le sale cinematografiche, dove gli investimenti per la tecnologia tridimensionale sono stati fatti e quindi il terreno è spianato (e dove si aspetta il sequel di Avatar le cui riprese stanno per iniziare), secondo il regista le televisioni tridimensionali sono destinate ad affermarsi in tutte le case. Ma ci vorrà tempo, e forse non succederà prima dell’arrivo del 3D senza occhiali, «lontano ancora otto o dieci anni» (ancora Cameron).
I contenuti. Il regsita di Avatar ha detto che i film da soli non convinceranno la gente a comprare televisori tridimensionali. Ci vuole troppo tempo per farli e sarebbero troppo pochi. Anche perché costano ancora molto, bisogna pensare le scene appositamente per il tridimensionale e girarle con le giuste apparecchiature, e non ci sono scappatoie. Se ne sono accorti i produttori dell’ultimo Harry Potter. Dopo averlo girato in modo convenzionale, si proponevano di renderlo in 3D al computer. Ma i risultati sono stati deludenti e così hanno rinunciato. Secondo Cameron, saranno gli eventi dal vivo come quelli sportivi o i videogiochi a fare la differenza.
Proprio lo sport, però, ha appena dato un brutto colpo ai sogni tridimensionali. Il network televisivo Espn, dedicato interamente agli eventi sportivi, ha annunciato che il suo canale 3D, lanciato a giugno, non va troppo bene come affari, e non è detto che sopravvivrà per affrontare una seconda stagione.
A Londra girano voci insistenti sulla possibilità che Sky o la Bbc trasmettano in tridimensionale le nozze del Principe William e di Kate Middleton, il prossimo anno.
Quanto ai videogiochi, Sony, con l’aggiornamento firmware per la sua Playstation 3, sta puntando molto sul 3D, anche perché spera di spingere le vendite dei suoi nuovi televisori. Ma gli altri frenano. La Microsoft ad esempio. Phil Spencer, responsabile dei Microsoft Game Studios, ha dichiarato che la Xbox 360 potrebbe facilmente diventare 3D, ma in azienda preferiscono aspettare che i tempi siano maturi. Le poche televisioni presenti nelle case, i sempre fastidiosi occhiali, creano una situazione che a suo giudizio non è ancora favorevole.
Se il 3D non andrà più via, come dice Cameron, non lo faranno neanche gli occhiali speciali. Non nel prossimo futuro, almeno. Toshiba ha effettivamente presentato al Ceatec 2010, grande manifestazione asiatica sulla tecnologia, due televisori tridimensionali che non ne hanno bisogno. Si basano sulla cosiddetta autostereoscopa a barriera di parallasse. In pratica, davanti allo schermo è stato posto un filtro che blocca alternativamente le immagini destinate all’occhio destro e al sinistro. Viene quindi affidato al filtro lo stesso lavoro che normalmente devono fare gli occhiali, nei quali le due lenti diventano alternativamente trasparenti e opache, in sincrono con le immagini tv. Ma i televisori Toshiba sono ancora piccoli, e costano molto. Il modello da 21 pollici andrà sui 2.100 euro, mentre quello da 12 si attesterà su un prezzo di circa la metà. E hanno anche importanti limitazioni. Basti pensare che per il più grande la distanza ottimale per guardarlo è meno di un metro. Come stare seduti al computer. E bisogna starci ben piazzati di fronte. Chi guarda troppo spostato su un lato vedrà un’immagine molto scadente. Saranno comunque in vendita intorno a Natale, anche se per ora solo in Asia.
Minimo cinque anni, se non otto. Queste le previsioni non solo di Cameron ma di tutti gli esperti per quando si potrà fare a meno degli occhiali senza spendere cifre troppo elevate e con buona qualità. Per ora chi non vuole rinunciare al 3D dovrà mettere in conto di doverli indossare. Al costo di circa 100 euro al paio (anche se alcuni televisori vengono venduti con quattro occhiali in omaggio), sono ben tollerati da molti, però scuriscono le immagini e li si può usare solo se si è ben concentrati sul programma tv. Se si vuole guardare qualcos’altro si comportano come occhiali da sole, rendendo buia la stanza.
John Dvorak, giornalista americano specializzato in tecnologia. In un articolo su PCMag dice che rendere un televisore tridimensionale costa molto poco alla casa costruttrice. Così alla fine saranno tutti 3D ready. Una storia che ricorda il colore quando arrivò sugli schermi. Gli occhiali saranno in un cassetto e li si tirerà fuori a piacere. La scelta sarà solo sul modello, non sulla tecnologia.
Acquistare una tv tridimensionale oggi, a conti fatti, non dovrebbe essere un investimento a vuoto. Viste le prospettive lunghe per quelle senza occhiali, non sembra reale il rischio di ritrovarsi un apparecchio che diventerà obsoleto in pochi mesi.
Qualche esempio, considerando con attenzione l’estrema variabilità dei prezzi che ci possiamo aspettare nel periodo natalizio e la variabile “grandezza”. Meglio non scegliere un apparecchio inferiore ai 40 pollici. Per apprezzare il 3D, più è ampio lo schermo, meglio è. Poi una differenza importante: 3D ready significa che la televisione è predisposta, ma ci vuole un apparecchio aggiuntivo. Si tratta del trasmettitore infrarosso che comunicherà con gli occhiali, anche questi compresi nel kit, in modo da fare “accendere” o “spegnere” le lenti sinistra e destra in sincronia con le immagini. Inoltre, se vogliamo vedere i film Dvd tridimensionali, servirà acquistare un lettore Blu-ray.
3D ready sono i Philips della serie 8000 e 9000. Da 32 a 52 pollici la prima, da 32 a 46 la seconda, quest’ultima capace di collegarsi ad internet con un modulo wi-fi. I modelli da 40 pollici delle due serie si aggirano rispettivamente sui 1500 e sui 2.200 euro. Il kit 3D, con due occhiali, ha un prezzo di circa 170 euro.
La Sony ha puntato dai primi mesi sul tridimensionale con la sua serie Bravia, oggi disponibile in molti modelli, dai 40 ai 60 pollici. Il primo (KDL-40HX800) è sui 1.700 euro. In offerta per Natale arriva la possibilità di spendere solo un euro in più per avere il 3D Blu-box, che comprende due occhiali, il relativo trasmettitore ed un lettore blu-ray 3D.
La Panasonic propone i suoi Viera, dove arriva la nuova serie GT20 rappresentata dal 3D TX-P42GT20. È importante sottolineare che si parla di tecnologia al plasma, non Lcd come gli altri. Il risultato è una migliore gestione della luminosità e anche minori problemi quando spostiamo la testa mentre vediamo un programma tridimensionale. In questo 42 pollici, attorno ai 1.500 euro, troviamo anche una tecnologia che consente di convertire le immagini 2D in 3D. Certo, è difficile dire quanto sia utile la generazione di un 3D “simulato” vista la cattiva esperienza di Harry Potter.
Conversione di immagini 2D in 3D è offerta anche da Samsung, che con il suo LE40C750 offre un 40 pollici economico (si può trovare anche a meno di 1.000 euro). Gli occhiali per la visione tridimensionale non sono compresi nella confezione.
Questi sono solo esempi delle decine di modelli disponibili. Importante per un acquisto è considerare la presenza o meno del kit 3D. In alcuni casi il televisore sarà 3D ready, quindi privo di alcuni componenti. Però i venditori potrebbero offrire il pacchetto tridimensionale a un prezzo scontatissimo, come nel caso della Sony.
Regola principe dell’acquisto di una tv 3D: provarla. Con gli occhiali addosso, in due o più persone, in modo da simulare cosa succederà realmente nel salotto di casa.