Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 10 Venerdì calendario

La Cina cresce, ma quanto? Non lo sa neanche Pechino - La crescita della Cina è reale ma perfino i leader della nazione non sanno bene come misurarla

La Cina cresce, ma quanto? Non lo sa neanche Pechino - La crescita della Cina è reale ma perfino i leader della nazione non sanno bene come misurarla. Secondo le recenti rivelazioni di Wikileaks, il prossimo probabile premier della Cina ritiene che i dati del Pil siano inaffidabili e preferisce l’uso dell’elettricità come indicatore dell’espansione economica. Ma durante la transizione della Cina verso un’economia basata più sui servizi e sul consumo, i dati dell’ energia saranno un indicatore meno valido e i leader dovranno cominciare a cercare altrove. È vero che i dati cinesi sono spesso troppo imprecisi per essere affidabili. Il governo comunica il Pil trimestrale con un’impressionante velocità - appena tre settimane dopo la fine del trimestre. I contabili statunitensi impiegano otto settimane a fare lo stesso lavoro. I dati del Pil cinese sembrano ridotti al lumicino. Qualche volta sono discordanti tra di loro. Secondo l’ufficio di Statistica i prezzi degli alloggi erano aumentati soltanto dell’1,5% nel 2009. La stima del 25% del ministero del Territorio sembra più vicina alla verità. Il problema può forse essere causato da dati inattendibili in entrata e in uscita: l’ufficio di Statistica si affida ai sondaggi tra i costruttori edili piuttosto che ai concreti dati delle transazioni. In una certa misura, è rassicurante il fatto che i principali leader cinesi stiano cercando alternative. Il premier Wen Jiabao aveva dichiarato in precedenza di preferire l’utilizzo dell’elettricità. Dalle rivelazioni di Wikileaks risulta che il suo probabile successore, Li Keqiang, prende in considerazione anche i carichi ferroviari, oltre all’elettricità. Questi indicatori potrebbero funzionare fino a un certo punto nella provincia di Liaoning, grande produttrice di acciaio e di prodotti petrolchimici, in cui Li ha lavorato. Ma tali indicatori sono meno validi per l’interna nazione. La struttura dell’economia cinese sta cambiando. Nel 2008, l’industria ha contribuito per il 46% al Pil, in calo dal 58 del 2000. Circa il 43% del Pil è stato generato dai servizi nel 2008, rispetto al 35. Gli sforzi della Cina di essere più efficiente nel consumo di energia potrebbero complicare le cose.