lettera a Tim Harford, Financial Times - Internazionale 10/12/2010, 10 dicembre 2010
Con i miei amici seguiamo uno schema di "anticipi a turno". Al ristorante non ci preoccupiamo di chi paga perché, siccome vogliamo restare amici a vita, prima o poi tocca a tutti e si pareggiano i conti
Con i miei amici seguiamo uno schema di "anticipi a turno". Al ristorante non ci preoccupiamo di chi paga perché, siccome vogliamo restare amici a vita, prima o poi tocca a tutti e si pareggiano i conti. Economicamente è sensato? Ruth Kirby, Surrey Mescolate alti rischi con alte ricompense. Lo scrittore umoristico Douglas Adams aveva teorizzato un ramo della matematica surreale, la "bistromatica", dedicato agli assurdi calcoli per dividere il conto al ristorante. Grazie al vostro sistema il cameriere non deve strisciare dieci carte di credito diverse e voi non dovete preoccuparvi della bistromatica. Inoltre, ogni volta che uno paga il conto fa capire di aspettarsi che l’amicizia duri abbastanza da garantirsi i soldi indietro. Purtroppo l’equilibrio del vostro schema vacilla quando al gruppo si aggiungono delle altre persone. Degli pseudo amici potrebbero essere spinti a unirsi al gruppo solo per scroccare più pasti possibili e poi sparire. Dovreste chiedere a ogni nuovo arrivato di versare un consistente deposito iniziale da cui poter attingere per i primi pasti insieme e che tratterrete se luinon collabora. Con questo sistema i nuovi amici non potranno approfittare del vostro gruppo. Tim Harford