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 2010  dicembre 10 Venerdì calendario

GUZZANTI: LA FIDUCIA? CHISSA’. MA NON PER RESTARE AL GIORNALE —

Gira una strana voce, onorevole Paolo Guzzanti... È vero che sta pensando di votare la fiducia?
«Abbiamo lanciato una provocazione. Se Berlusconi annuncia che abolirà il porcellum per riformare la legge elettorale gli daremo il nostro voto». Perché dice «nostro»? «Perché è vero che abbiamo un solo deputato, ma io non decido in splendida solitudine. Milito nel Partito liberale italiano, di cui Carlo Scognamiglio è presidente e Stefano De Luca segretario. Un partito vero, che ieri ha riunito la direzione». Ebbene? Che si è deciso? «Io non c’ero, avevo un impegno a cena a Reggio Emilia con il mio editore Francesco Aliberti. Sono contento di non essere stato presente perché la direzione, dopo un paio d’ore di discussione, ha deliberato di dare mandato al suo parlamentare, che sarei io, di votare in base a quel che Berlusconi dirà su legge elettorale e privatizzazioni».
Prende tempo pure lei? In giorni di compravendita dei deputati non è elegante. Lo sa che gira un’altra strana voce su di lei? «E quale sarebbe?». Che «Il Giornale» starebbe pensando se rinnovarle il contratto. E quindi...
«Le cose stanno così. Quattro anni fa Il Giornale mi pensionò e da allora sono diventato un collaboratore esterno. Perché Feltri, quando arrivò a dirigerlo, decise di non farmi scrivere, anche se io lo avrei fatto volentieri». Però la pagano, o no? «Mi pagano perché c’è un contratto, che sarà valido ancora per sette o otto mesi». E quanto la pagano? «È un bel contratto, sono quasi settemila euro netti al mese, più o meno quello che era il mio stipendio da dipendente».
Davvero non c’entra nulla, con il voto di fiducia, il rinnovo del contratto al quotidiano della famiglia Berlusconi? «Niente, non c’entra niente». E i suoi rapporti col Cavaliere? «Non ce n’è alcuno. Due anni fa mi telefonò e mi disse "Paolo, posso chiederti perché mi odi tanto?" Gli risposi che non lo odiavo, ma lo consideravo politicamente pericoloso». Ha cambiato idea? «Non ho cambiato idea, voglio cambiare la legge elettorale per far vivere il terzo polo e renderlo determinante. Se invece si va a elezioni col porcellum, ci ammazzano tutti. Fini, Casini, Rutelli, i piccoli partiti... Spariscono tutti, è la soluzione finale. I l meteorite che ammazza i dinosauri».
E le privatizzazioni, che c’entrano?
«Se non ci cambiano la legge elettorale ma decidono immediate privatizzazioni per abbattere il debito pubblico...».
Potrebbe astenersi?
«Non se ne è parlato, però è una possibilità».
Ma non aveva firmato la mozione di sfiducia di Fini e Casini?
«Poi però abbiamo concordato di schiudere un uscio. Ma sia chiaro, se Berlusconi non cambia il porcellum e non privatizza nulla, lo sfiducio. La mia opinione su di lui non è cambiata di un millimetro».
Non è che sta pensando di uscire dall’Aula al momento del voto?
«No, no, no... Questo proprio no!».
Monica Guerzoni