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 2010  dicembre 10 Venerdì calendario

SALGONO LE QUOTAZIONI DEL BANCHIERE ITALIANO PER IL DOPO TRICHET

La nomina degli alti funzionari Ue non è quasi mai uno spettacolo edificante. Nel 1998 la scelta dell’olandese Wim Duisenberg come primo presidente della Bce fu accompagnata da una lite fragorosa, durante un vertice a Bruxelles. Su insistenza di Jacques Chirac, allora presidente francese, Duisenberg, morto nel 2005, fu costretto ad accettare l’impegno di dimettersi anticipatamente per lasciare il posto a Jean-Claude Trichet, all’epoca governatore della Banca di Francia.

Con il mandato di Trichet in scadenza il 31 ottobre 2011, la successione suscita grande interesse. Chi possiede le giuste caratteristiche? Per consenso generale, in prima linea c’è il 53enne Axel Weber, presidente della Bundesbank. La Germania è la più grande economia del blocco e nessun tedesco è ancora diventato presidente della Bce: sarebbe un’offesa per l’opinione pubblica e politica nazionale se ciò non accadesse neanche l’anno prossimo. Ma Weber non sta facilitando le cose ai leader Ue. Ha creato dissidi opponendosi all’acquisto di titoli di stato della Bce. È fondamentale che la Banca centrale, più di ogni altra istituzione Ue, parli con una sola voce, sostengono coloro che dubitano delle credenziali di Weber. In parte per questo motivo, alcuni vedono il 63enne Mario Draghi come una scelta migliore.

I due hanno molto in comune. Né l’uno né l’altro stanno conducendo un’aperta campagna per ottenere l’incarico. Entrambi sono economisti altamente qualificati con ottima padronanza dell’inglese, ma nessuno dei due è un banchiere centrale di carriera. Sia l’uno che l’altro sono subentrati al vertice delle rispettive banche centrali dopo le dimissioni dei loro predecessori - Ernst Welteke e Antonio Fazio - motivate da scandali su presunti conflitti di interesse. Secondo alcuni, i quattro anni da vicepresidente della banca d’investimento Goldman Sachs danno a Draghi un vantaggio di esperienza rispetto a Weber, che proviene dal mondo accademico. D’altro canto, con il portoghese Vítor Constâncio alla vice presidenza della Bce, considerazioni di equilibrio geografico potrebbero orientare la scelta del successore di Trichet verso un nordeuropeo. Tuttavia, molti ritengono che il sangue freddo di Draghi rifletta una personalità nordica.