Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  dicembre 10 Venerdì calendario

SIAMO UN PAESE DI CORROTTI (A COMINCIARE DAI POLITICI)

Si chiama “Barometro della corruzione globale” e per l’Italia, manco a dirlo, non segna bel tempo. L’annuale rapporto della Ong Transparency International è stato presentato ieri a Berlino e nel capitolo “Italia” emerge che nel nostro Paese la percentuale di coloro che sono stati concussi o che hanno pagato tangenti si attesta intorno al 3,8% della popolazione: “Si tratta di un dato assai serio – commenta la presidente di Transparency Italia Maria Teresa Brassiolo – poiché comporta che, stando a questa percentuale, almeno un milione di italiani, negli ultimi dodici mesi, sarebbe stato coinvolto in fatti corruttivi”. Il rapporto di Ti è un’indagine demoscopia condotta in tutto il mondo attraverso circa centomila interviste che - a differenza del più noto “Indice di percezione della corruzione” basato sulla percezione dei fenomeni corruttivi nelle pubbliche amministrazione da parte di esperti e operatori privati - raccoglie, secondo Maria Teresa Brassiolo, “la voce della gente”.
Le risposte raccolte dal “Barometro” evidenziano come il 6,4% degli intervistati abbia pagato tangenti per ottenere permessi di varia natura, l’8,7% per “utilities”, il 6,9% per agevolazioni in campo fiscale: “Un forte incremento – si legge nel Rapporto – si ha nelle transazioni immobiliari (12,9%) e doganali (13,9%)”. Preoccupanti anche i dati relativi alla corresponsione di tangenti in ambito sanitario (10 per cento di risposte affermative) e giudiziario (addirittura il 28,8%).
IN BASE ai dati raccolti, secondo gli italiani l’istituzione più corrotta - sulla base di un indice pari a 5 - è il Parlamento che ottiene un punteggio di 4,4, seguito dalle imprese (3,7), sistema giudiziario (3,4) e media (3,3). Più fiducia, invece, nelle organizzazioni non governative, scuola, esercito e polizia. Impietoso il dato relativo alla corruzione nei partiti politici: negli ultimi cinque anni l’indice è aumentato da un già non onorevole 4,2 (su indice cinque) al 4,4. “La cosa più preoccupante che emerge – commenta Maria Teresa Brassiolo – è l’aumento della sfiducia: il 40% degli italiani non si fida di nessuna delle istituzioni prese in esame. Il costo della sfiducia – conclude – è un costo altissimo nella società e nelle economie”.
Ma c’è chi sta peggio di noi: secondo Transparency i livelli di corruzione rilevati in Nord Africa e Medio Oriente, tallonati da Repubbliche ex sovietiche, Sud America e Balcani, sono assai più elevati. Dati preoccupanti, ma non sorprendenti. A inizio febbraio l’ex presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro aveva denunciato: “La corruzione è un tumore maligno contro il quale non ci sono anticorpi nella Pubblica Amministrazione e con gli anni sembra addirittura peggiorare. Nel 2009 le denunce sono infatti aumentate del 229%. Se non c’è senso etico – aveva aggiunto Lazzaro – non bastano i giudici, i carabinieri e le altre forze dell’ordine a combattere questo male”. Concetti ribaditi dal suo successore Luigi Giampaolino che lo scorso 19 ottobre, durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte dei Conti, aveva aggiunto: “Gli episodi di corruzione e di dissipazione delle risorse pubbliche, talvolta di provenienza comunitaria, persistono e preoccupano i cittadini ma anche le istituzioni, il cui prestigio e affidabilità sono essi a dura prova da condotte individuali riprovevoli”.
UN’OCCASIONE per far sentire la propria voce in materia è l’iniziativa lanciata da Libera e Avviso Pubblico per il prossimo weekend: in oltre trecento luoghi in tutta Italia (e nelle 400 botteghe di Altro-mercato e Botteghe nel Mondo) sarà possibile firmare una cartolina appello al presidente della Repubblica Napolitano per sollecitare un suo intervento “affinché governo e Parlamento ratifichino quanto prima e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione e alle norme, introdotte con la Legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti”.